SE FOSSI L’IMPERATRICE DEL MONDO
( e una vol t a al mese t ut t i dovranno butt are l e cose i nuti l i )
Lucia Mascino: «Anche due amici potranno adottare un figlio»
IL MIO IMPERO INIZIA con un falò: brucio tutte le cose inutili che ho in casa. Lo faranno tutti i miei sudditi una volta al mese: le cose inutili ingombrano i pensieri. Questo sarebbe solo uno dei tanti riti che vorrei nella nostra società così secolarizzata: giusto essere laici, ma una comunità è fatta di momenti di ritrovo, di passaggio. Così reintrodurrei piccole soglie al limitare delle età: ad esempio, solo quando comincia l’adolescenza si possono smettere i pantaloni corti, come una volta. A scuola introdurrei momenti di “educazione sentimentale”. Che non è un elenco di contraccettivi e fasi del ciclo, ma un’ora settimanale in cui gli allievi stanno a contatto con le emozioni che genera in loro una musica, una poesia. Si sconfiggerebbero così violenza e bullismo. Vorrei una famiglia più permeata dalla società, e una società che somigli più alla famiglia: la famiglia nucleare non deve essere una monade chiusa, noi e i nostri figli contro tutti gli altri, noi abbiamo ragione e gli altri torto. No, la famiglia è un villaggio: attorno ci sono gli altri cittadini, che aiutano i figli a fare i compiti, fanno la spesa per una mamma stanca. Così quando si divorzia, o i figli diventano grandi, chi resta non è perso nel vuoto sociale. Do incentivi fiscali a chi fa volontariato, ma anche semplici gesti di buon vicinato. E facilito le adozioni. Coppie omosessuali, coppie di amici, singoli: tutti potranno adottare un bambino in difficoltà. Cioè, non tutti: chi dimostra un’affidabilità personale, che prescinde dal reddito. I processi sarebbero celeri: chi chiede giustizia deve sapere che può averla. E le pene sono certe. Niente carceri: c’è una sterminata isola di rifiuti nell’Oceano Pacifico, e i delinquenti li mando laggiù. A raccoglierli e smaltirli in modo pulito.