Corriere della Sera - Sette

I l migliore della settimana: Maurizio Binetti, 29 anni

- Più anni, più candeline

OGNI MATTINA MI ALZO ALLE SETTE. Entro nel bagno e mi guardo allo specchio. Ma ho timore ad accendere la luce. Ho timore di guardare le prime rughe sulla fronte, l’accenno di stempiatur­a, la pelle del viso che si ribella e sembra vivere una seconda pubertà. Resto al buio e penso al momento esatto in cui sono caduto in questa trappola. La trappola del non volersi più bene, del non accettarsi più. O peggio, di non sentirsi più apprezzati o desiderati per colpa di un aspetto fisico che cambia, lentamente.

QUEST’ANNO COMPIO trent’anni e ho paura di invecchiar­e. Sembra assurdo, lo so, ma è così. Pochi giorni fa ho comprato una crema per il viso. Ho rinnovato l’abbonament­o in palestra e ho iniziato a prendere le vitamine. Ho letto che prima cominci a prenderti cura di te, più tardi comincerai a cedere ai segni dell’età. Lo dicono tutte le riviste più autorevoli. Oggi non puoi permettert­i di sembrare vecchio, di non stare al passo con quello che la società impone. Esiste un’età in cui si diventa ufficialme­nte vecchi? In cui si è percepiti come vecchi dagli altri? Sulle app di incontri ci sono profili che cercano solo persone di età inferiori ai trent’anni. Sui portali per cercare lavoro ci sono posizioni aperte per chi non supera i ventotto anni di età. Un mio amico di scuola diceva che dopo i trent’anni si mette la testa a posto. Anzi, si deve mettere la testa a posto. Sembra che non ci sia più posto per le frivolezze. Mentre invece si inizia a liberare quello per i rimpianti e le aspettativ­e deluse.

COMPIO TRENT’ANNI dunque sono vecchio? Noi siamo i millennial­s. Quelli che tanto fanno gola a politici, aziende, produttori. Siamo sospesi in questo limbo tra giovinezza e vecchiaia, tra l’essere una risorsa ed essere un peso, tra il trovare un lavoro e un crearselo il lavoro. Perché, forse, la strada che avevi deciso di intraprend­ere ti è stata negata. O non esiste più. Ma non ci diamo per vinti.

QUELLO CHE ABBIAMO imparato in questi ultimi anni è andare avanti. Nonostante tutte le difficoltà, nonostante il futuro che ci aspetta. Per guadagnarc­i il nostro piccolo spazio nel mondo. Ogni sera mi guardo allo specchio e penso a quello che ho costruito finora. E provo a nascondere le mie prime rughe. Forse non è ancora tempo di sentirsi vecchi.

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