Vaccini obbligatori per tutti
( e 100 euro in regalo a chi pianta un albero)
IL MIO REGNO si occuperebbe dell’Africa per prima cosa. E dei Paesi poveri. Tutti i bambini poveri del mondo riceverebbero tortellini e lasagne, e mai nessuno starebbe senza mangiare. L’Italia sarebbe come Central Park: urbana, ma verde. Torno dal Giappone, meraviglioso per carità, ma che oppressione quelle città così piene d’asfalto... Così ho pensato che darò incentivi fiscali, ma anche donazioni dirette di soldi, a chi pianta un albero: 100 euro a pianta, qualcosa in più se pianti un albero da frutto. Sogno strade e vie cittadine come quelle del Brasile, dove sui cigli ci sono alberi di mango, e se vuoi un mango allunghi un braccio e lo prendi: è di tutti. I vaccini sono tutti obbligatori. Di più: ogni male ha un suo vaccino, e tutti noi dobbiamo farli tutti. Nel mio regno si muore di vecchiaia, non di malattie che l’umanità avrebbe anche già debellato ma che ora tornano pericolose grazie a un malinteso concetto di “libera scelta”. Poi metto, nel codice penale, varie norme da applicare in cucina. Punto uno: vietati gli sprechi. Nelle cucine dei ristoranti, che sprecano abbastanza, ma soprattutto in quelle di casa: la gente fa la spesa male, e butta via troppo cibo. Quindi per legge si va a fare la spesa con una lista di quello che manca; si prende al massimo una decina di cose per volta; non si va mai a comprare il cibo quando si è affamati. Vietato vendere le fragole a dicembre e l’anguria a gennaio: saremmo anche più sani, perché il cibo di ogni stagione offre i nutrienti più adatti al meteo. E il mare non è una fabbrica: anche i pesci hanno le loro stagioni, e io sarei severissimo nel vietare la pesca a capriccio. Pene massime. Per chi pesca male e per chi telefona mentre è al volante: se la polizia ti becca, non potrai guidare l’auto mai più.