10-ZONE – DUELLO D’OPINIONI
«Madri e padri sono responsabili del diritto d’immagine, anche se ci sono dei limiti», spiega la Garante per l’infanzia. «Non vorrei mai mettere i miei bambini nella condizione di essere riconosciuti per strada», sottolinea l’attrice
I genitori hanno diritto di postare sui social le foto dei figli minorenni?
Sì Filomena Albano
COME TITOLARI DELLA POTESTÀ genitoriale, madri e padri sono – insieme – responsabili del diritto d’immagine dei figli. In questo senso, scegliere di condividere fotografie rientra nelle loro prerogative. Attenzione però: questa possibilità per i genitori non è illimitata. È fondamentale infatti capire che i figli non sono una semplice appendice di se stessi, ma persone distinte e con diritti propri, compresa la privacy, come viene chiaramente specificato nella Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Allora, per esempio, è importante ascoltare l’opinione sul tema dei bambini, anche in giovane età, e ancor di più degli adolescenti. Il filo conduttore delle scelte deve essere il buon senso: un conto è postare immagini di momenti simbolici, di un compleanno, di un figlio davanti a un bel tramonto, un conto sono invece scatti che possono creare imbarazzo, compresi quelli in costume da bagno, oppure condividere pubblicamente dettagli privati della vita dei ragazzi. Poi, massima prudenza quando si tratta di bambini piccolissimi. Le foto digitali, a differenza di quelle dell’album di famiglia, rimangono sul web per sempre, senza contare il rischio che vengano usate per finalità illecite o criminali. A mio parere, rispetto a questi ultimi aspetti esiste una carenza di consapevolezza da parte di tanti genitori, e sarebbe forse una buona idea promuovere una campagna di sensibilizzazione.
No Camilla Filippi
SONO CONTRARIA A PUBBLICARE FOTO dei figli sul web. Qualche giorno fa, il mio primogenito, dodicenne, mi ha chiesto di fare insieme una story su Instagram, uno di quei post che durano solo 24 ore. L’abbiamo fatta ma dopo pochissimo ho realizzato che l’idea mi faceva star male e così l’ho cancellata. Non sono ostile ai social media, anzi, ma da adulta faccio le mie scelte. Come madre sono responsabile dell’educazione dei miei bambini, ma sono contraria a qualsiasi imposizione che fuoriesca da questo ambito: per esempio non li ho fatti battezzare, se lo vorranno sarà una loro decisione. Così non credo di avere diritto a divulgare elementi della loro sfera privata, immagini comprese. Da ragazzina ho recitato in diverse pubblicità (ero un volto relativamente noto) vivevo in provincia e qualche anno dopo ho provato sulla mia pelle la pressione di essere riconosciuta per strada o a scuola, squadrata e giudicata in un’età delicata come l’adolescenza. Non vorrei mai che i miei figli fossero identificati. Il solo pensiero che le loro foto potrebbero essere utilizzate da maniaci o criminali mi terrorizza. Non giudico chi decide in modo diverso, però penso che le persone con cui è bello condividere i momenti della vita familiare non siano quelle del pubblico dei social, ma coloro con cui si hanno legami affettivi. E in fondo, ritrovarsi a leggere sulle proprie bacheche ogni singolo dettaglio dei bambini altrui, è anche noioso!
Filomena Albano, magistrato, da due anni è Garante per l’infanzia. Anche come giudice si è sempre occupata di famiglie e minori. Camilla Filippi, attrice (quand’era bambina fu scelta per spot pubblicitari). Ha lavorato in film ( La meglio gioventù) e in serie tv ( Tutto può succedere)