Corriere della Sera - Sette

STORIA DI COPERTINA

- di Manuela Croci

Usciremo dal bullismo?

SEI UNA VITTIMA?

COME MI ACCORGO SE MIO FIGLIO O MIA FIGLIA È UNA VITTIMA?

1. Verifichia­mo se si isola. «Improvvisa­mente le vittime non vogliono andare a scuola o fare sport, non escono volentieri, non vanno a una festa: si escludono dalla vita sociale. L’obiettivo è allontanar­si dai bulli e dagli spettatori, ovvero da quei coetanei che non li difendono. Ne esistono di due tipi: ci sono gli “spettatori attivi”, quelli che supportano il bullo pur non facendo azioni dirette; e gli “spettatori passivi”, quelli che hanno paura di diventare vittime o di spiegare ciò che succede a un adulto perché temono di diventare spie. Ricordate, su dieci vittime solo due o tre lo raccontano in famiglia, spesso si vergognano sia per quanto è accaduto sia per non essere riuscite a ribellarsi», argomenta Luca Bernardo, fondatore nel 2008 del Centro nazionale per la prevenzion­e e il contrasto al bullismo e al cyberbulli­smo.

2. Facciamo attenzione a malesseri improvvisi. «Capita che per alcuni ragazzi andare a scuola sia come l’ingresso in una zona di guerra:

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