MIMÌ METALLURGICO SALVA LA CITTÀ CINESE
CHE STANNO FACENDO QUEI SETTE uomini nel deserto? Hanno perso qualcosa? E perché le dune sono a scacchi? È vero che la foto è stata scattata in Cina e, quindi, ogni spiegazione, anche la più assurda, in quel Paese può diventare plausibile. Ma in questo caso, a prima vista, non si capisce davvero niente. Poi però, leggendo la didascalia, si scopre che questi uomini sono giardinieri del deserto e stanno compiendo una operazione titanica. Stanno proteggendo la propria città, Zhangye, provincia del Gansu, nord-Ovest della Cina, da una tempesta di sabbia. È atteso del vento forte, e le dune poco lontane potrebbero sollevarsi e travolgere uomini e cose. Come fermarle? Facile: con il sistema di Mimì metallurgico. L’eroe proletario Anni Settanta di Lina Wertmüller, teneva una retìna sui capelli affinché i refoli non li scomponessero. Era un fissato, Mimì: la sua acconciatura doveva prendere un verso preciso per comunicare a prima vista la propria maschilità a chiunque lo guardasse, soprattutto se di gentil sesso. In Cina, questi giardinieri del deserto non hanno mai visto Mimì metallurgico, potete scommetterci, ma sanno perfettamente cos’è una retìna e come si usa. Il problema era semmai di dimensioni: serviva una retìna grande come il Molise. Anche questo molto facile: siamo in Cina, regno del nuovo possibile e del nuovo impossibile. E quindi, ecco a voi la retìna da capelli più grande del mondo.