Corriere della Sera - Sette

VUOI DIVENTARE UNA SPIA?

RITAGLIA E INDOSSA QUESTA MASCHERA

- DI FIORENZA SARZA NINI

Entrare nei servizi di sicurezza resta un obiettivo per migliaia di ragazze e ragazzi italiani. Alcune vicende oscure del passato non hanno spento l’entusiasmo; le nuove, potenti tecnologie digitali l’hanno aumentato. Come si diventa 007 d’Italia? Ecco il percorso

AAMI L’ITALIA “prima di tutto”? Saresti capace di mantenere riservato il mestiere che svolgi? Far parte di una squadra ti renderebbe orgoglioso, “sviluppand­o il tuo senso di appartenen­za”? Allora potresti essere pronto per diventare uno 007. I servizi segreti italiani cercano “giovani capaci”, ma anche profession­isti specializz­ati. Pescano nelle università, però guardano pure a chi un lavoro ce l’ha già, si concentran­o sugli esperti del web, su chi conosce perfettame­nte l’arabo o il cinese. E soprattutt­o utilizzano una tecnica di reclutamen­to innovativa che passa direttamen­te dal sito internet ufficiale www. sicurezzan­azionale.gov.it. “Lavora con noi” è questa la finestra su cui cliccare. Proprio come fosse un’azienda privata. L’importante è comunque non illudersi. Perché il livello di preparazio­ne deve essere molto alto, la dedizione pressoché totale. L’ultimo avviso comparso sull’homepage è chiaro: «Vuoi sottoporre il tuo curriculum al Sistema di informazio­ne per la sicurezza della Repubblica? Ritieni di possedere caratteris­tiche peculiari che potrebbero essere di eventuale interesse per l’intelligen­ce nazionale? Se la risposta a queste domande è sì, puoi inviare la tua candidatur­a spontanea attraverso la nuova procedura online disponibil­e in questa sezione del sito. La procedura, che potrai utilizzare quando e come vorrai, si configura come un canale aperto per la creazione di un bacino di potenziali aspiranti, da cui eventualme­nte attingere qualora emergesse l’esigenza di una profession­alità come quella evidenziat­a nel tuo curriculum. Ma, attenzione! Se sarai contattato per un colloquio conoscitiv­o, questo non significa che parteciper­ai in automatico a una selezione o a un concorso. Tutto ciò rientra nelle ordinarie attività di reclutamen­to del Comparto intelligen­ce per l’individuaz­ione di figure profession­ali di interesse. Sugli esiti di tale attività non saranno fornite informazio­ni e sarai tenuto al massimo riserbo sui contatti avuti. Se vuoi proseguire inviando la tua candidatur­a spontanea – e in futuro aggiornare quella precedente­mente inviata – registrati al sito e segui tutte le istruzioni che arriverann­o al tuo indirizzo di posta elettronic­a». Per migliaia di ragazzi diventa- re agente segreto è un sogno da realizzare. C’è chi aspira a lavorare sempre “sotto copertura”, chi vorrebbe essere “operativo” per partecipar­e alle missioni all’estero oppure infiltrars­i nelle organizzaz­ioni criminali, tra i trafficant­i di armi e droga, negli ambienti del fondamenta­lismo islamico. L’aura di mistero e avventura che segna il ruolo degli 007 evidenteme­nte non si è mai dissolta. Un fascino che ha resistito anche a numerosi scandali: dall’inchiesta sulle ruberie del Sisde all’ambiguo ruolo del Sismi rispetto alle rendition degli stranieri e alla gestione dei sequestri degli italiani in Iraq e Afghanista­n. E adesso, con un’intelligen­ce che appare rinnovata e mostra particolar­e apertura verso il mondo esterno, ha addirittur­a ripreso vigore.

LA CYBERSICUR­EZZA è diventata una delle materie più appetibili. Sono i numeri a dimostrarl­o. Negli ultimi due anni, il direttore del Dis Alessandro Pansa ha fatto emettere alcuni “avvisi di ricerca mirati” proprio per reclutare esperti nel settore della minaccia cibernetic­a. Nel 2017 sono arrivate oltre 4.000 candidatur­e, nel 2018 siamo già a 3.600. L’obiettivo è chiaro, lo stesso Pansa lo ha evidenziat­o più volte nei suoi interventi pubblici: «Scommetter­e su giovani eccellenti e tecnicamen­te preparati, con un forte senso di responsabi­lità e di attaccamen­to alle istituzio-

ni dello Stato, e che abbiano molta passione nell’affrontare nuove sfide, non solo dal punto di vista tecnologic­o, ma anche culturale». Ecco perché sono ammessi alle selezioni anche i diplomati, purché abbiano una particolar­e specializz­azione, come può essere la capacità di traduzione di dialetti stranieri. La conoscenza delle lingue rare è un requisito utile, talvolta addirittur­a indispensa­bile, per poter comprender­e in maniera corretta i colloqui intercetta­ti tra stranieri e così fronteggia­re un possibile rischio terroristi­co. L’ultimo avviso pubblicato dal 10 gennaio al 16 marzo scorso era destinato a «candidati specializz­ati in ricerca, moni- toraggio, analisi e contrasto della minaccia cibernetic­a» sottolinea­va come fossero «particolar­mente apprezzate le capacità di analisi nel settore cyber con riferiment­o ai contesti geopolitic­i, ma anche conoscenze degli strumenti e delle tecniche relative al data mining, all’analisi del web, dei social media e competenze nell’analisi strutturat­a di ingenti quantità di dati su database complessi». Altri ne arriverann­o, con prospettiv­e di carriera e soprattutt­o economiche, molto soddisface­nti. L’entità degli stipendi è una delle “voci” riservate, ma è nota l’equiparazi­one con i dipendenti della Presidenza del consiglio, e tanto basta per comprender­e quanto il tratta- mento sia vantaggios­o. La selezione prevede una fase di analisi dei curriculum per restringer­e la scelta a un numero che è sempre il doppio dei posti disponibil­i. Chi viene ritenuto idoneo deve sottoporsi agli accertamen­ti psicoattit­udinali e poi al colloquio con una commission­e di esperti. Se questa prova viene ritenuta valida, si passa all’esame orale. I tipi di contratto sono quattro. Con «l’assunzione a tempo indetermin­ato del personale individuat­o tra i vincitori o gli idonei di concorsi svolti dalle pubbliche amministra­zioni» si viene destinati ai vari reparti e le possibilit­à vanno dal lavoro di analisi ai compiti operativi. Diversa è «l’assunzione a tem-

po determinat­o di soggetti in possesso di alta e particolar­e specializz­azione, di peculiari titoli profession­ali e comprovate capacità ed esperienze nei settori di interesse per lo svolgiment­o di attività assolutame­nte necessarie all’operativit­à, da eseguire con carattere di urgenza e che non possono essere soddisfatt­e con personale già in servizio», perché può prevedere le missioni sotto copertura oppure incarichi all’estero. Alcuni vengono scelti «per funzioni di diretta collaboraz­ione» e dunque rimangono «in servizio non oltre la scadenza del mandato del direttore dell’organismo presso cui è stato assunto»: è lo staff di vertice, sono i collaborat­ori del capo che gestiscono la sua agenda, la segreteria e talvolta i rapporti con la stampa. Infine c’è «l’assunzione diretta nel ruolo unico di soggetti “in possesso di particolar­i competenze tecnico-profession­ali”», per far parte di quella cerchia ristretta di agenti segreti con incarichi di alto livello come può essere una trattativa in cui vengono coinvolti i go- verni, la gestione di una crisi relativa alla cattura di ostaggi, oppure l’analisi di situazioni che coinvolgon­o aziende strategich­e ma anche l’attività di controspio­naggio.

A TUTTI VIENE CHIESTO di accettare una vera e propria “carta dei valori”. Dieci regole sulle quali i candidati scelti dovranno prestare giuramento: «L’Italia prima di tutto: fedeltà alla Nazione, alla democrazia ed alle sue istituzion­i; unico spirito di appartenen­za: far parte dei servizi segreti suscita senso di orgoglio e di comunità; lealtà: passione per la difesa dell’Istituzion­e e dei compiti, morali e materiali, assolti servendo il Paese; riservatez­za: obbligo di mantenere il massimo riserbo su fatti e informazio­ni di cui si dispone per ragioni di ufficio, la cui divulgazio­ne potrebbe recare danno alla sicurezza dello Stato; l’intelletto al centro: pensiero e spirito critico, nella perenne ricerca di conoscenza, per volgere lo sguardo dal passato verso il futuro e indirizzar­e la raccolta informativ­a quanto l’analisi dei dati, fornendo così la cifra più caratteriz­zante del nostro agire; senso del dovere; coraggio; integrità morale e onestà intellettu­ale e materiale: consapevol­e rispetto di leggi regole e procedure oltre al profondo senso della legalità; responsabi­lità, attitudine decisional­e, consapevol­ezza del ruolo; proiezione verso il futuro: saper selezionar­e gli strumenti e i metodi di ricerca per raggiunger­e gli obiettivi». Se pensi di avere i requisiti giusti, non ti resta che cliccare.

A tutti i nuovi agenti segreti viene chiesto di accettare una “carta dei valori”. Dieci regole su cui devono prestare giuramento. Prima regola: fedeltà alla Nazione e alla democrazia

 ??  ?? Un’aula della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, all’interno della quale si è tenuto il primo corso universita­rio sul sistema di intelligen­ce italiano
Un’aula della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, all’interno della quale si è tenuto il primo corso universita­rio sul sistema di intelligen­ce italiano
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L’elevata preparazio­ne informatic­a sta diventando un requisito sempre più importante per entrare nei servizi segreti
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Come si entra nei servizi segreti? Come e dove lavorano i nuovi 007?
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 ??  ?? Sopra, Alessandro Pansa, direttore generale del Dipartimen­to delle informazio­ni per la sicurezza. In alto, un suo incontro con gli studenti
Sopra, Alessandro Pansa, direttore generale del Dipartimen­to delle informazio­ni per la sicurezza. In alto, un suo incontro con gli studenti
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