Giochi della Gioventù: quanto servirebbero oggi!
Caro Bsev, ho appena letto Sport e divertimento per sentirsi parte di una nazione su 7 del 12 aprile. La tua partecipazione all’edizione invernale dei Giochi della Gioventù (era il 1970) ha risvegliato in me un ricordo altrettanto nitido, quanto indelebile. Ero stato appena eletto assessore allo sport a Castiglione delle Stiviere, popoloso Comune dell’Alto Mantovano, e mi trovai a dover gestire in loco l’edizione estiva dei Giochi. Ero pieno di entusiasmo. Con tutta sincerità ti posso dire che molti dei ragazzini, che parteciparono allora, ricordano ancora oggi questo evento sportivo. La sfilata delle varie discipline sportive, il giuramento dell’atleta. E, soprattutto, il clima festoso che faceva trascendere la rivalità agonistica. Quella sì che era una vera promozione sportiva, che appassionava e univa! Ma, come spesso succede in questo strano Paese, ciò che è buono finisce con l’essere accantonato, e così l’Educazione Fisica nelle scuole è tornata ad essere la Cenerentola di sempre. Chissà che il tuo ricordo non possa contribuire a risvegliare certe coscienze, che paiono essersi assopite. Almeno ci hai provato, e io con te!
Luigi Cavalieri luigi.cavalieri12@gmail.com