A Napoli i parcheggiatori abusivi sono più numerosi dei vigili urbani
«ERO A NAPOLI con mia moglie. A un certo punto mi fermo in una piazza, mi pare piazza Mercato, perché lei doveva fare un salto in un negozio. Si avvicina un posteggiatore abusivo: “Mille lire e le guardo la macchina“. “No, grazie, resto in macchina”. E lui: “Duemila e guard’ pure a lllei”. Un genio». Il delizioso aneddoto raccontato anni fa da Roberto Gervaso resta una pietra miliare, nel suo piccolo, della storia dei posteggiatori abusivi napoletani. Una categoria specifica dell’umanità celebrata in tanti film e tornata giorni fa alla ribalta grazie a un dossier dei Verdi di Napoli, che si sono fatti portavoce di una crescente insofferenza.
CERTO, CI SONO parcheggiatori abusivi ovunque. Ce ne sono a Palermo, dove a volte sono così aggressivi da palpeggiare le mogli (pare impossibile, ma è successo) di chi non è disposto a pagare quanto chiesto e dove Le Iene l’anno scorso mandarono nei luoghi più appetibili della città alcuni cinesi che fingessero di voler comprare il business per questa o quella piazza sentendosi chiedere cifre spropositate. Ce ne sono a Genova, dove periodicamente il Secolo XIX pubblica pezzi così: «Come la tela di Penelope, disfatta e ritessuta di continuo, così è la morsa dei parcheggiatori abusivi…» E poi a Roma, a Bari, e insomma un po’ dappertutto se si leggono di denunce e polemiche in tempi recenti a Venezia, Mirano, Portogruaro, Noale, San Donà di Piave… Basta il parcheggio di un supermercato, spesso, e spunta l’abusivo. Nel Mezzogiorno soprattutto, ma anche nell’Italia centrale e settentrionale. A Napoli però, come denuncia il report presentato dal consigliere regionale verde Francesco Borrelli, l’assedio è diventato insopportabile. Tanto che la pagina Facebook “Io odio i parcheggiatori abusivi” aperta con Gianni Simioli de La Radiazza e il consigliere comunale Marco Gaudini, «ha raccolto nell’ultimo anno migliaia di testimonianze da parte di automobilisti e mo- tociclisti stanchi di dover subire angherie». Spiega il dossier che questi abusivi («una marea che allaga un centinaio di macro aree per le dieci Municipalità ulteriormente suddivise per teatri, facoltà, cinema, by night e per fasce orarie») riescono in qualche caso, come allo stadio San Paolo, quando c’è la partita, a «guadagnare anche tremila euro in una sera». Sarebbero 2.400, questi abusivi. Contro 2.236 vigili urbani, dei quali 800 secondo Luigi De Magistris sopra i sessant’anni.
PER NON DIRE di quanti hanno un certificato medico (erano 640, tempo fa) che vieta loro di lavorare in strada. Va da sé che i vari sindaci non hanno mai tentato di fare davvero una guerra seria. Nel timore che, come è già successo a Salerno, rinasca la Spa del mitico Totò: «Abusivi di tutti i posteggi urbani e interurbani! Unitevi! Che cosa chiediamo noi alle autorità costituite e ricostituite? Un posteggio al sole! Finora che cosa ha ottenuto la nostra categoria? Chiacchiere! Promesse! Vaghezze! Dico: vaghezze! Abusivi! Qui si abusa! Si sta abusando! È ora di finire col chiedere. Ora bastaaa! Questa volta, se non otterremo ciò che vogliamo, io, quale vostro presidente, presidente della Spa, Società Posteggiatori Abusivi, ricorrerò all’ONU!» Ma almeno Totò non era prepotente…