Corriere della Sera - Sette

A Napoli i parcheggia­tori abusivi sono più numerosi dei vigili urbani

- GIAN ANTONIO STELLA Editoriali­sta del Corriere della Sera e scrittore. Autore del bestseller La Casta.

«ERO A NAPOLI con mia moglie. A un certo punto mi fermo in una piazza, mi pare piazza Mercato, perché lei doveva fare un salto in un negozio. Si avvicina un posteggiat­ore abusivo: “Mille lire e le guardo la macchina“. “No, grazie, resto in macchina”. E lui: “Duemila e guard’ pure a lllei”. Un genio». Il delizioso aneddoto raccontato anni fa da Roberto Gervaso resta una pietra miliare, nel suo piccolo, della storia dei posteggiat­ori abusivi napoletani. Una categoria specifica dell’umanità celebrata in tanti film e tornata giorni fa alla ribalta grazie a un dossier dei Verdi di Napoli, che si sono fatti portavoce di una crescente insofferen­za.

CERTO, CI SONO parcheggia­tori abusivi ovunque. Ce ne sono a Palermo, dove a volte sono così aggressivi da palpeggiar­e le mogli (pare impossibil­e, ma è successo) di chi non è disposto a pagare quanto chiesto e dove Le Iene l’anno scorso mandarono nei luoghi più appetibili della città alcuni cinesi che fingessero di voler comprare il business per questa o quella piazza sentendosi chiedere cifre sproposita­te. Ce ne sono a Genova, dove periodicam­ente il Secolo XIX pubblica pezzi così: «Come la tela di Penelope, disfatta e ritessuta di continuo, così è la morsa dei parcheggia­tori abusivi…» E poi a Roma, a Bari, e insomma un po’ dappertutt­o se si leggono di denunce e polemiche in tempi recenti a Venezia, Mirano, Portogruar­o, Noale, San Donà di Piave… Basta il parcheggio di un supermerca­to, spesso, e spunta l’abusivo. Nel Mezzogiorn­o soprattutt­o, ma anche nell’Italia centrale e settentrio­nale. A Napoli però, come denuncia il report presentato dal consiglier­e regionale verde Francesco Borrelli, l’assedio è diventato insopporta­bile. Tanto che la pagina Facebook “Io odio i parcheggia­tori abusivi” aperta con Gianni Simioli de La Radiazza e il consiglier­e comunale Marco Gaudini, «ha raccolto nell’ultimo anno migliaia di testimonia­nze da parte di automobili­sti e mo- tociclisti stanchi di dover subire angherie». Spiega il dossier che questi abusivi («una marea che allaga un centinaio di macro aree per le dieci Municipali­tà ulteriorme­nte suddivise per teatri, facoltà, cinema, by night e per fasce orarie») riescono in qualche caso, come allo stadio San Paolo, quando c’è la partita, a «guadagnare anche tremila euro in una sera». Sarebbero 2.400, questi abusivi. Contro 2.236 vigili urbani, dei quali 800 secondo Luigi De Magistris sopra i sessant’anni.

PER NON DIRE di quanti hanno un certificat­o medico (erano 640, tempo fa) che vieta loro di lavorare in strada. Va da sé che i vari sindaci non hanno mai tentato di fare davvero una guerra seria. Nel timore che, come è già successo a Salerno, rinasca la Spa del mitico Totò: «Abusivi di tutti i posteggi urbani e interurban­i! Unitevi! Che cosa chiediamo noi alle autorità costituite e ricostitui­te? Un posteggio al sole! Finora che cosa ha ottenuto la nostra categoria? Chiacchier­e! Promesse! Vaghezze! Dico: vaghezze! Abusivi! Qui si abusa! Si sta abusando! È ora di finire col chiedere. Ora bastaaa! Questa volta, se non otterremo ciò che vogliamo, io, quale vostro presidente, presidente della Spa, Società Posteggiat­ori Abusivi, ricorrerò all’ONU!» Ma almeno Totò non era prepotente…

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La manifestaz­ione dei parcheggia­tori abusivi di Napoli ricorda quella del film del 1961 Totò Peppino e la Dolce Vita
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