I L C AT T I V O P R O F E TA
Letto da Iacopo Gori (Ufficio Centrale)
Per forza controcorrente. Perché aveva capito tutto prima ma predicava in un mondo di sordi, quello degli italiani degli Anni 60 imbevuti dai miti del progresso e del miracolo economico che lasciavano i casolari delle campagne per andare a fare i benzinai in città. Lui di lavoro sapeva fare solo l'intellettuale, vero, non da salotto. Corsaro, anarchico, «cantore corrosivo delle contraddizioni della società del benessere». Fa quasi tenerezza oggi rileggere la Vita agra di Luciano Bianciardi (contenuta nel maxi volume appena uscito per il Saggiatore Il cattivo profeta che raccoglie racconti, romanzi, saggi e diari dello scrittore maremmano salito a Milano negli Anni 50). Una tenerezza mista a rabbia. Necessaria per capire cosa è successo allora ma soprattutto cosa sta succedendo ora.