Corriere della Sera - Sette

Anche i medici non sono tutti uguali

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Gentile Redazione, ho letto con amarezza la striscia di Stefano Disegni ( Terapie) pubblicata sul numero di 7 del 19 aprile. Si ironizzava sullo scandalo protesi e regalie che ha coinvolto vari ortopedici di Milano. Esecrato il comportame­nto di tali individui, trovo offensivo l’atteggiame­nto generalizz­ante della striscia che propone un’immagine ignobile dei medici italiani, come se fossero tutti cinici e corrotti. Faccio il chirurgo ospedalier­o a Milano e le assicuro che con i miei colleghi mi trovo quasi quotidiana­mente a lavorare più di 12 ore di seguito, con sedute di sala operatoria molto impegnativ­e. Capisco che l’ironia debba essere graffiante, ma proprio ieri che abbiamo lavorato 14 ore ininterrot­tamente per

innumerevo­li urgenze in sala operatoria mi sono sentito offeso da tanta superficia­lità. Giuseppe Di Gioia giuseppedi­gioia@iol.it

Caro Giuseppe (mi permetta il caro, se qualcuno mi dedica tempo e attenzione mi è caro), sono stato curato da persone competenti e correttiss­ime, non mi sognerei mai di affer - mare che tutti i medici sono cinici e corrotti: sarei veramente scemo. Ma il marcio, quando da qualche parte affiora, va stigmatizz­ato, la satira serve a questo. Avrà letto del caso da cui ho preso spunto: chi ha pubblicato quella notizia ha dunque gettato fango su tutta la categoria dei sanitari? Certo che no. Vale per tutte le categorie, persino per i politici: lo so, pare incredibil­e, ma a fronte dei corrotti, ce ne sono tanti altri che il loro compito lo svolgono con coscienza e serietà. La satira però si fa sul male, non sul bene. Con grande rispetto per il vostro lavoro, anzi missione, la saluto.

(Stefano Disegni)

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