Corriere della Sera - Sette

10-ZONE - DUELLO D’OPINIONI

- Controvers­ie civilmente sollevate

Si può mangiare un gelato per pranzo?

«Un prodotto artigianal­e, mischiando gusti di frutta e creme, offre buoni nutrienti», spiega la biologa nutrizioni­sta della Fondazione Veronesi. «Il corpo umano non ha bisogno di zuccheri semplici», asserisce il medico vincitore di MasterChef Italia 3 Sì Elena Dogliotti

PRIMA DI TUTTO è importante distinguer­e tra gelato industrial­e e artigianal­e. Quest’ultimo, infatti, deve avere per legge alcune caratteris­tiche: occorre che sia realizzato in giornata, in piccole quantità, senza grassi idrogenati, venduto subito sul luogo di produzione; l’unico conservant­e utilizzato è il freddo. Così contiene una minore quantità di zuccheri, grassi e calorie rispetto all’equivalent­e industrial­e, offrendo invece migliori nutrienti. Un pasto ideale è quello che contiene per metà verdura e frutta, per un quarto cereali e per un quarto proteine. Scegliendo il gelato alla frutta si può contare su una buona quantità di zuccheri semplici, una piccola componente di fibre vegetali e magari anche altri ingredient­i naturali di qualità come la farina di carrube. Tuttavia, consumando­lo, si verifica un innalzamen­to della glicemia e la produzione di insulina: così la fame torna in fretta. Io consiglio di sceglierlo artigianal­e e mischiare gusti alla frutta e creme, in modo da abbassare il carico glicemico, e assumere anche proteine e grassi. Idealmente, suggerirei anche di associare una piccola insalata mista, solo con verdure crude, non condite o al limite con un pochino d’olio, per avere anche qualcosa di masticabil­e. Così il gelato può fungere da pasto. Non troppo spesso, però, sia perché gli zuccheri non dovrebbero costituire più del 10 per cento del nostro apporto calorico giornalier­o, sia perché variare la dieta è importante. Anche per non annoiarsi!

No Federico Francesco Ferrero

IL GELATO, come tutti i dolci, ovvero quegli alimenti che presentano una forte componente di zuccheri e grassi, non è un cibo quotidiano, ma della festa, che può essere consumato solo eccezional­mente. Per di più, immaginand­o di mangiarlo per pranzo, quindi tendenzial­mente a digiuno, l’insulina prodotta andrebbe a rimuovere lo zucchero dal sangue e a stoccarlo direttamen­te come grasso andando quindi ad alimentare la classica pancetta. Per questo, un prodotto del genere è un regalo da farci solo ogni tanto e non possiamo pensare di sostituirl­o a un pasto. Perché non sempre togliere vuol dire ingrassare meno: lo sa bene chi prova a saltare i pasti per dimagrire e poi si ritrova a ingrassare. Se scegliamo un gelato alla frutta, poco cambia, anzi: siccome ci sono meno grassi, il nostro cono o la nostra coppetta conterrà più zucchero. In generale, quando parliamo di dessert, il punto non è quale tipo è più dolce, ma piuttosto quanto ne mangiamo, perché la verità è che il corpo umano non ha bisogno di zuccheri semplici. E allora gustiamoci il gelato una volta ogni tanto, e godiamocel­o scegliendo­lo bene, puntando su quello prodotto con ingredient­i di qualità, artigianal­e anziché industrial­e. Poco importa se alla frutta o alle creme.

Elena Dogliotti, 42 anni, è biologa nutrizioni­sta e ricercatri­ce della Fondazione Umberto Veronesi. Federico Francesco Ferrero, 45 anni, è medico chirurgo e nutrizioni­sta. Ha vinto la terza edizione di MasterChef Italia

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