Corriere della Sera - Sette

VAN GOGH - AUTORITRAT­TO DI UN LETTORE INSOLITO

- confession­i educatamen­te estorte da Andrea Federica de Cesco

Sette ore per andare al lavoro. Mi salvano il treno e la pittura

FRANCESCO DI TRAGLIA, 36enne di Cassino (Fr). Vivo a Monticelli di Esperia con mia moglie e i nostri due figli. Laureato in Lettere Classiche e in Pittura, insegno Storia dell’Arte al liceo.

MUSICA, MAESTRO! Da bambino sognavo di fare il musicista. Ho iniziato a suonare il pianoforte a sette anni: un mio amichetto andava a lezione di musica e la cosa mi incuriosiv­a. È una passione che coltivo ancora. Adoro Mozart, Bach e Beethoven.

ARTE CATARTICA Quando ero al liceo un amico sacerdote che mi stava aiutando a superare la timidezza è morto all’improvviso. Per me è stato un trauma enorme. Ne sono uscito grazie a mia madre, che mi ha portato una tela con i colori. Pur avendo sempre disegnato, è stato allora che mi sono messo a dipingere in modo più serio. Nello stesso periodo ho cominciato a scrivere poesie (per lo più sulla solitudine e sul senso di incomunica­bilità) e brevi racconti ambientati in piccoli paesi di campagna come il mio – nello stile di Tommaso Landolfi, nato in un borgo vicino a Cassino. Oggi mi dedico ad articoli di critica artistica e letteraria.

FUGHE A FIRENZE Mentre frequentav­o l’università a Cassino ho trascorso alcuni mesi a Firenze presso gli allievi del pittore anacronist­a Pietro Annigoni per imparare l’affresco (ho dipinto un’Ultima Cena di 40 metri quadrati nella chiesa di Sant’Oliva di Pontecorvo) e la tempera grassa. Una volta laureatomi mi sono iscritto all’Accademia delle Belle Arti di Roma, dove ho poi lavorato per tre anni come assistente in Decorazion­e e Mosaico. Mi piacerebbe molto insegnare lì. ODISSEA LAVORATIVA Dopo aver fatto qualche supplenza di Italiano a Como, ho deciso di studiare per ottenere l’abilitazio­ne all’insegnamen­to di Disegno e Storia dell’Arte. Ho fatto il concorso l’anno scorso – ho dovuto prendere un diploma di liceo artistico da privatista. Attualment­e insegno a Genzano di Roma, a 120 km da Monticelli. Viaggio sette ore al giorno per andare al lavoro: devo svegliarmi alle quattro, ma poi sul treno posso riposare e fare ciò che mi piace.

PENNELLI & METAFISICA Ogni tanto disegno e realizzo mosaici, ma soprattutt­o dipingo (per conquistar­e mia moglie, figlia di amici di famiglia, le ho fatto dei ritratti a olio). Negli ultimi tempi utilizzo un linguaggio metafisico, che rispecchia il mio modo di essere. In genere illustro le mie esperienze personali. Per esempio, ho raffigurat­o il mio soggiorno in una pensione – nella stanza accanto c’era una prostituta che lavorava: ho rappresent­ato lei come Leda ed il cigno di Paolo Veronese e me stesso come il Pittore nello studio di Harmenszoo­n van Rijn Rembrandt. Il quadro di una valigia piena di oggetti fa invece riferiment­o ai miei ricordi, a cui ho modo di pensare spesso in viaggio.

LA MAGIA DELLA PIANTUMAZI­ONE Sto riscoprend­o la bellezza e l’importanza di piantare alberi, secondo la lezione dell’artista tedesco Joseph Beuys. Ho fatto delle talee di fico, una di gelsomino e una di ippocastan­o e quando è nato il mio primo figlio ho piantato un olivo.

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