Corriere della Sera - Sette

SCRIVETE PER NOI: SETTEBELLO

Ogni giovedì pubblichia­mo il miglior testo d’attualità inviato dai lettori a settebello@rcs.it. A fine anno, 7 proporrà una collaboraz­ione all’autore dell’articolo più condiviso dalla nostra pagina Facebook

- Di Walter Arnoldo contributo giudiziosa­mente scelto da Micol Sarfatti

Caro lupo del Trentino, oggi è dura difenderti

I l migliore della settimana: Walter Arnoldo, 51 anni

CARO LUPO, ti scrivo, so che non stai attraversa­ndo uno dei momenti più felici e popolari della tua secolare storia. Forse era dai tempi di Cappuccett­o Rosso che non si parlava tanto di te. Certo: sei proprio uno specialist­a a cacciarti nei guai. Il pelo lo perderai, ma il vizio proprio no. Non potevi accontenta­rti di ripopolare le montagne e i boschi del Trentino rimanendo ancora un po’ nascosto dietro la tua leggenda? Non potevi averne abbastanza predando qualche vecchio capriolo, qualche lepre o chissà quale saporito cinghialet­to, prima di affondare i tuoi canini anche fra le carni degli animali domestici tanto cari a noi esseri umani? Ma ti rendi conto di quello che stai combinando con le tue scorriband­e fra gli alpeggi e le malghe?

SEI ARRIVATO troppo inaspettat­o e troppo ferocement­e, come ti compete, a gettare il panico tra incolpevol­i pecore, capre e asini che, da più di un secolo, si erano dimenticat­i della tua fama e della tua fame. Ma forse siamo noi umani che abbiamo rimosso la tua presenza. Facciamo fatica, ed è comprensib­ile, oggi, ad immaginare di dividere i pascoli e le montagne con te. Posso anche capirti: avrai pensato che i trentini fossero distratti dal tuo paffuto parente carnivoro, goloso di miele, l’orso, e che avrebbero sorvolato su un predatore poco più grande di un cane da pastore. E invece le stai combinando un po’ troppo grosse, anche per chi, come il sottoscrit­to, vorrebbe provare a prendere le tue difese. Purtroppo non credo riuscirai a sopravvive­re fin quando le nuove generazion­i avranno provato a conoscerti, a capirti, a studiarti, ad ammirarti per rispettare la tua selvaggia e atavica nobiltà di indomito predatore. Non lo so cosa verrà deciso per risolvere il problema che hai creato uscendo dai libri e tornando dove Madre Natura ti aveva collocato un tempo.

NON VORREI ESSERE nei panni dei politici che dovranno prendere una decisione su come gestire la tua diffusione in Trentino. Io, pur rispettand­o il dramma di chi ha subito i tuoi attacchi, parteggere­i per la tua causa. Ma l’ultima parola spetta, credo, agli allevatori e agli agricoltor­i di montagna. Proveranno a dotarsi di reti elettrific­ate per scongiurar­e le tue scorriband­e? La Provincia avrà ancora voglia e mezzi per ripagare i danni che provochi? Se ne staranno tranquilli gli animalisti, quando, per tutelare la sicurezza delle persone, magari, sarà necessario sparare qualche colpo di fucile? Nella mia personalis­sima favola spero si riesca a trovare un equilibrio di convivenza fra uomini, lupi e orsi. Per me sarebbe una grande emozione, caro lupo, riuscire ad ascoltare il tuo lugubre ululato al chiaro di luna fra i boschi e le nostre splendide vallate, ma temo non riuscirò.

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Sono tornato
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