SCRIVETE PER NOI: SETTEBELLO
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Caro lupo del Trentino, oggi è dura difenderti
I l migliore della settimana: Walter Arnoldo, 51 anni
CARO LUPO, ti scrivo, so che non stai attraversando uno dei momenti più felici e popolari della tua secolare storia. Forse era dai tempi di Cappuccetto Rosso che non si parlava tanto di te. Certo: sei proprio uno specialista a cacciarti nei guai. Il pelo lo perderai, ma il vizio proprio no. Non potevi accontentarti di ripopolare le montagne e i boschi del Trentino rimanendo ancora un po’ nascosto dietro la tua leggenda? Non potevi averne abbastanza predando qualche vecchio capriolo, qualche lepre o chissà quale saporito cinghialetto, prima di affondare i tuoi canini anche fra le carni degli animali domestici tanto cari a noi esseri umani? Ma ti rendi conto di quello che stai combinando con le tue scorribande fra gli alpeggi e le malghe?
SEI ARRIVATO troppo inaspettato e troppo ferocemente, come ti compete, a gettare il panico tra incolpevoli pecore, capre e asini che, da più di un secolo, si erano dimenticati della tua fama e della tua fame. Ma forse siamo noi umani che abbiamo rimosso la tua presenza. Facciamo fatica, ed è comprensibile, oggi, ad immaginare di dividere i pascoli e le montagne con te. Posso anche capirti: avrai pensato che i trentini fossero distratti dal tuo paffuto parente carnivoro, goloso di miele, l’orso, e che avrebbero sorvolato su un predatore poco più grande di un cane da pastore. E invece le stai combinando un po’ troppo grosse, anche per chi, come il sottoscritto, vorrebbe provare a prendere le tue difese. Purtroppo non credo riuscirai a sopravvivere fin quando le nuove generazioni avranno provato a conoscerti, a capirti, a studiarti, ad ammirarti per rispettare la tua selvaggia e atavica nobiltà di indomito predatore. Non lo so cosa verrà deciso per risolvere il problema che hai creato uscendo dai libri e tornando dove Madre Natura ti aveva collocato un tempo.
NON VORREI ESSERE nei panni dei politici che dovranno prendere una decisione su come gestire la tua diffusione in Trentino. Io, pur rispettando il dramma di chi ha subito i tuoi attacchi, parteggerei per la tua causa. Ma l’ultima parola spetta, credo, agli allevatori e agli agricoltori di montagna. Proveranno a dotarsi di reti elettrificate per scongiurare le tue scorribande? La Provincia avrà ancora voglia e mezzi per ripagare i danni che provochi? Se ne staranno tranquilli gli animalisti, quando, per tutelare la sicurezza delle persone, magari, sarà necessario sparare qualche colpo di fucile? Nella mia personalissima favola spero si riesca a trovare un equilibrio di convivenza fra uomini, lupi e orsi. Per me sarebbe una grande emozione, caro lupo, riuscire ad ascoltare il tuo lugubre ululato al chiaro di luna fra i boschi e le nostre splendide vallate, ma temo non riuscirò.