Corriere della Sera - Sette

No Alberto Alesina

- Controvers­ie civilmente sollevate da Rossella Tercatin

IMPORRE LA CHIUSURA dei negozi di domenica è una pessima idea. Prima di tutto, significhe­rebbe togliere ai commercian­ti la libertà di condurre gli affari come desiderano, e ai consumator­i di fare acquisti. Ora, le libertà possono essere limitate, però soltanto quando esistono ragioni fondate e non è questo il caso. Anzi, vorrebbe dire perdere posti di lavoro, vista la riduzione dei turni. Spetta ai lavoratori decidere come vogliono passare il proprio tempo, non allo Stato. Nel caso dei piccoli esercenti, se scelgono di non aprire di domenica, offriranno altri tipi di vantaggi ai propri clienti, come per esempio la capacità di costruire rapporti personali. Penso che decidere di portare avanti questa istanza significhe­rebbe solo compiere un passo indietro rispetto alla situazione corrente. Non è vero neppure che se la domenica i consumator­i trovassero i negozi chiusi comprerebb­ero in un altro momento: il fine settimana, se di sabato il tempo è bello magari si va a in gita, e se il giorno dopo non c’è la possibilit­à di fare spese, non si fanno. Non ritengo valida neanche alcun tipo di argomentaz­ione religiosa: l’Italia è un Paese laico; se i cattolici scelgono di non fare la spesa di domenica, è una loro libera decisione, se non vogliono lavorare potranno trovare posti in cui non ce n’è la necessità. Non credo esista alcun tipo di beneficio nel limitare le aperture degli esercizi commercial­i nei festivi.

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