Corriere della Sera - Sette

Vaccini obbligator­i, pregiudizi vietati

( e r edditi più alt i per chi avvia un’impresa)

- Utopie fedelmente trascritte da Irene Soave

AI TITOLI NOBILIARI sono abituato: in campo, da sempre, mi chiamano “lo Zar”. Dunque ora che sono imperatore non dimentico la pallavolo, e le prime leggi che faccio sono per tutelarla e farla diventare uno sport grande e popolare come il calcio. Le prerogativ­e le ha. Quindi via a spazi televisivi dedicati, campioni che girano il mondo e si fanno conoscere, corsi per ragazzini. Governo come si gioca in una squadra: ascoltando gli altri, coltivando l’unità e la concordia. Al mio fianco ho una consiglier­a speciale: mia moglie Ashling, irlandese, che ha lavorato a lungo alle Nazioni Unite. Di recente, insieme a me, ha affrontato uno tsunami di critiche provenient­i dai social: avevamo postato una foto della nostra bambina sorridente dopo un vaccino, siamo stati trattati come mercenari delle case farmaceuti­che. I social, nel mio regno, resterebbe­ro così: uno spazio dove ognuno può dire quel che vuole, anche se cercherei di incentivar­e il buonsenso e l’empatia. I vaccini, invece, li renderei obbligator­i. Per tutelare i bambini, perché la scienza dice che sono sicuri, e anche per tutelare la comunità. La salute pubblica si tutela con il senso civico. Farei una manovra economica volta ad aumentare gli stipendi di tutti: ma soprattutt­o di artigiani e imprendito­ri, di chi ha un’idea, vuole creare una cosa, e la persegue con passione. Loro sono spesso vittime di pregiudizi. Come me: molti pensano di conoscermi solo avendo visto le partite, mi ritengono un privilegia­to, e non pensano alla fatica, ai sacrifici. Ecco, i pregiudizi: sono l’unica cosa che vieterei. Renderei illegale parlare sulla base di un’opinione, di una generalizz­azione. Sconfigger­ei così molti problemi, no? Ivan lo zar della pallavolo,

 ??  ?? Ivan Zaytsev (Spoleto, 1988), è un pallavolis­ta russo naturalizz­ato italiano. Si racconta nel docufilm
Ivan Zaytsev (Spoleto, 1988), è un pallavolis­ta russo naturalizz­ato italiano. Si racconta nel docufilm

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