Corriere della Sera - Sette

Sì Barbara Pollastrin­i

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IN UN PAESE COME IL NOSTRO, in cui il divario tra uomini e donne rimane incolmato, nelle opportunit­à di lavoro, negli stipendi, nella carriera, con tutti i problemi legati alla maternità, penso che il principio di adeguare gli alimenti al tenore di vita vada mantenuto: prima di toccare i diritti, la situazione deve cambiare radicalmen­te. Nel nucleo familiare ancora oggi il carico sulle donne è enorme, e questo impegno dà un contributo determinan­te al benessere complessiv­o. Poi certo, non dimentichi­amo che a parti rovesciate il principio garantisce anche l’uomo, perché tutela il coniuge più debole. Voglio specificar­e che io non ritengo affatto che le donne siano deboli, tutto il contrario: grazie a tenacia, volontà, determinaz­ione collettiva e individual­e, le donne vogliono e riescono a tenere tutto insieme, famiglia, lavoro e così via. Il risultato però è che spesso in questa straordina­ria attività di acrobate si trovano a rinunciare a qualcosa, di sé, della propria carriera... Quando una coppia si separa, bisogna tenere conto di tutto questo. Di tanto in tanto, di fronte a ciò che si sente in caso di divorzi milionari e relativi assegni, si potrebbe pensare che l’idea di adeguare gli alimenti al tenore di vita sia assurda, ma io rispondo di stare molto attenti: un singolo caso privilegia­to non deve mai diventare occasione per rimettere in discussion­e i diritti di tutti.

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