PASSAPORTO

nome: Paolo cognome: Fresu nato: a Berchidda (Sassari), 1961 professione: trombettista jazz inizio di carriera: maneggiando la tromba abbandonata dal fratello e sognando di entrare nella banda del paese ARRIVA NELLA HALL DELL’HOTEL con una mise multicolor: pantaloni a scacchi e camicia a fiori. Si aggira per la sala colazione parlando al cellulare. Bisbiglia, rivolto a me: «Ho perso il bagaglio. Dentro c’era anche il mio rack». Il rack? «È l’apparecchio elettronico con cui creo echi e suoni lunghi durante i concerti». Doppio Binario tra ascensori, terrazzi e minivan ad Arezzo con Paolo Fresu, tromba morbida del jazz italiano e musicista globetrotter. Ha 57 anni, da 35 è in perenne movimento, acclamato urbi et orbi e multipremiato: nel 1984 è stato il miglior nuovo talento jazz italiano, nel 1996 ha conquistato il Django d’oro come miglior jazzista europeo e dal 2017 è pure Commendatore della Repubblica. Tra i suoi e quelli a cui ha collaborato ha inciso circa quattrocento dischi: «Per quanto riguarda i concerti invece sono arrivato a cinquemila». Dice: «Per me la musica non è solo la performance serale». E per rendere l’idea srotola gli impegni di giornata: «Nelle due ore di viaggio che