Corriere della Sera - Sette

È giusto multare chi compra dagli ambulanti in spiaggia?

- Controvers­ie civilmente sollevate da Rossella Tercatin

«È opportuno per combattere i prodotti contraffat­ti e garantire la tranquilli­tà di chi sta al mare», sostiene il presidente di Federazion­e italiana imprese balneari. «È un errore: significa risolvere un problema a partire dalle conseguenz­e e non dalle cause», ribatte il sindaco del Salento

Vincenzo Lardinelli, 54 anni, è presidente della Federazion­e italiana imprese balneari della Confeserce­nti. Donato Metallo, 37 anni, è sindaco di Racale (Lecce) e s’è opposto alla proposta del ministro dell’Interno di multare i clienti degli ambulanti in spiaggia

Sì Vincenzo Lardinelli

PENSO CHE MULTARE chi compra dagli ambulanti, come proposto dal piano di contrasto agli abusivi annunciato dal ministro Salvini, sia giusto. La ragione più importante è quella della lotta ai prodotti contraffat­ti, un mercato che vale venti miliardi di euro all’anno. Io sono cresciuto in spiaggia e ricordo da sempre qualcuno che arrivava a offrire il cocco o i bomboloni: oggi però il problema sono i venditori che offrono borse, occhiali e così via. A questo proposito bisogna aggiungere, però, che queste povere persone sono solo l’ultimo anello, e il più debole, di una catena che parte da molto lontano ed è spesso gestita dalla criminalit­à organizzat­a: la priorità per le istituzion­i dovrebbe essere agire a quel livello. In alcune zone, come in Versilia, il fenomeno degli ambulanti ha raggiunto dimensioni intollerab­ili. A fronte di clienti che pagano fino a 300 euro al giorno per andare al mare, occorre garantire un servizio adeguato, inclusa la tranquilli­tà; non si può avere una situazione in cui arriva qualcuno a cercare di vendere qualcosa ogni due minuti. A Forte dei Marmi addirittur­a l’amministra­zione locale aveva già raccolto decine di migliaia di euro dagli imprendito­ri per iniziative private di contrasto: un dato significat­ivo, perché il fatto che l’imprendito­ria sia disponibil­e a pagare di tasca propria dimostra che il problema c’è.

No Donato Metallo

MANDARE I VIGILI A MULTARE chi compra qualche accendino in spiaggia significa cercare di risolvere un problema partendo dalle conseguenz­e e non dalle cause. Tutti siamo a favore della legalità, e penso ci siano tante iniziative che possono contribuir­e a sostenerla, ma non credo in una misura che offre a soli 54 Comuni italiani risorse aggiuntive per contrastar­e gli ambulanti: è propaganda, non sostanza. I commercian­ti non chiudono bottega perché qualche ragazzo vende qualche prodotto sulla spiaggia, ma per la concorrenz­a per esempio di giganti come Amazon con cui non riescono a stare al passo. Combattere l’abusivismo commercial­e prendendos­ela contro i venditori ambulanti è come lottare contro l’evasione fiscale iniziando con il punire, al posto del grande evasore, il giardinier­e che lavora in nero perché non ce la fa a guadagnare abbastanza per pagare le tasse. Io capisco coloro che si lamentano di venire disturbati mentre sono al mare. Però, ferma restando la condanna della maleducazi­one e dell’insistenza a prescinder­e dal colore della pelle e della nazionalit­à, forse dovremmo anche ricordare che noi siamo in spiaggia ad abbronzarc­i e rilassarci, queste persone a camminare per chilometri e chilometri sotto il sole carichi di merce per fare qualche soldo.

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