Corriere della Sera - Sette

No Luigi Garlando

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DA UNA PARTE PENSO che una maggiore trasparenz­a nelle decisioni rappresent­i uno sviluppo positivo, dall’altra però, per la proiezione delle immagini VAR sui maxischerm­i allo stadio, temo manchi la necessaria cultura sportiva. Immagino una situazione in cui l’arbitro prende una decisione sbagliata e viene smentito davanti a 80mila persone: il rischio di un effetto negativo, sia dal punto di vista degli umori del pubblico, sia del condiziona­mento dell’arbitro stesso, è forte. Un po’ come accade nel tennis, quando il giudice di linea chiama male una palla, e poi il giocatore nei successivi momenti di dubbio glielo fa notare.

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