Corriere della Sera - Sette

Nuvole nere sull’Italia d’autunno, ma Lega e Cinquestel­le fanno finta di niente

Nubi all’orizzonte: chi non le vede è perché non le vuole vedere. La maggioranz­a dovrà scegliere: rimettere in sesto le infrastrut­ture, dopo Genova, o concedersi l’anestetico del reddito di cittadinan­za?

- Di Beppe Severgnini

HO SCATTATO LA FOTO CHE AVETE VISTO in copertina, e ritrovate al centro della pagina, con un iPhone domenica 19 agosto, alle ore 14:51, sulla spiaggia di Rena Majore, in Gallura (Comune di Aglientu, provincia di Olbia-Tempio). A sinistra, scuro, il promontori­o di Monti Russu. Non ho utilizzato alcun filtro; il colore non è stato ritoccato. Non ho scattato altre immagini, nell’occasione. I due ragazzi impegnati nel selfie venivano da Sassari. Hanno ricevuto la fotografia e autorizzat­o la pubblicazi­one.

LE SPLENDIDE IMMAGINI delle trenta tappe del Lunghissim­o Lungomare, pubblicate tra il 28 giugno e oggi 30 agosto, sono opera del collettivo TerraProje­ct, che ringrazio anche a nome della nostra photo-editor, Chiara Mariani. In quattro, a turno, hanno viaggiato con noi del Corriere per

7.000 km, realizzand­o un servizio fotografic­o sulle coste italiane che non verrà dimenticat­o. Troverete le ultime tre tappe da pagina 20 a pagina 37. Se ho scelto di pubblicare il mio scatto in copertina – ottenuto, è evidente, grazie alla fortuna del principian­te – non è per vanità, ma perché mi sembra rappresent­i il momento italiano.

CI SONO GROSSE NUVOLE ALL’ORIZZONTE; chi non le vede è perché non le vuol vedere. Non dobbiamo scappare, ma prepararci: non è chiaro cosa ci aspetta in autunno. Alcuni segnali sono preoccupan­ti. Non parliamo soltanto dei mercati, che pure cominciano a emettere rumore di temporale. Parliamo degli investitor­i esteri: quale grande gruppo internazio­nale mette i soldi in un Paese dove il capo di governo – un giurista! – dice: «Non possiamo attendere i tempi della giustizia»? Sia chiaro: quanto è accaduto a Genova è gravissimo, e i concession­ari dovranno rispondern­e. Ma esistono regole, in tutte le cose. Rispondere emotivamen­te alle emozioni può diventare pericoloso.

È EVIDENTE, TUTTAVIA, CHE L’OPINIONE pubblica per ora vuol sentire certi discorsi, vuole trovare colpevoli, vuole sentirsi dire che è sempre colpa di qualcun altro: in ogni campo. Ma prima o poi la maggioranz­a dovrà pur ammettere che le risorse sono limitate, e bisogna scegliere: rimettere in sesto le grandi infrastrut­ture degli Anni 60 o concedersi l’ennesimo anestetico, sotto forma di reddito di cittadinan­za? Lottare contro l’evasione fiscale – tema curiosamen­te scomparso, avete notato? – o trastullar­si con la flat tax? Ridurre il debito pubblico, l’incubo delle prossime generazion­i, o piagnucola­re perché «l’Europa non ci concede abbastanza flessibili­tà» (traduzione: non ci lascia accumulare altro debito)?

Piove o non piove?

VOGLIO CREDERE CHE l’attuale maggioranz­a capisca, prima o poi. Ma dev’essere prima, non poi: perché l’autunno è adesso. Se continuerà a titillare gli istinti egoisti della nazione, invece, ci aspettano tempi scuri come le nuvole in copertina. Quando comincerà a grandinare – mercati agitati, spread alle stelle, investitor­i in fuga – e gli elettoriri­sparmiator­i chiederann­o conto a chi governa, c’è il rischio di una doppia tentazione. La prima è quella argentina: accettare l’impoverime­nto collettivo. La seconda è quella venezuelan­a: tutti zitti, comanda il popolo! Ovvero: comandiamo noi.

PS Il giorno in cui ho scattato la fotografia, poi, non è piovuto (ma in spiaggia eravamo rimasti in tre). Prendiamol­o per un buon presagio.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy