OCCHIO NON VEDE – COSA C’È IN UNA FOTO La ritirata dei ghiacci in 100mila cartoline
LA SCRITTA CHE VEDETE è composta da migliaia di cartoline plastificate e presto si allungherà, ripetendosi, sulla cima del ghiacciaio Aletsch, non distante dal passo Jungfraujoch, sulle Alpi svizzere. Gli attivisti che hanno pensato a questo tipo di protesta chiedono, come moltissimi esseri umani in ogni parte del Pianeta, che si faccia di più per fermare il riscaldamento terrestre. A sostenere questa forma di protesta c’è l’Agenzia elvetica per lo sviluppo che intende con l’evento stabilire tra l’altro il record della cartolina più lungo al mondo: una volta completata, la scritta sarà composta da centomila postcard di misura standard, dieci centimetri per quindici. Per comprendere l’entità della questione e i danni già fatti dal riscaldamento globale, basti pensare che una iniziativa simile non si più più fare sul Kilimanjaro, la montagna più alta d’Africa (5.895 m.): tra il 1992 e oggi, le nevi che lo ricoprivano si sono sciolte dell’82 per cento. Però in Svizzera e in Italia, una protesta così si può per fortuna inscenare ancora. Varrebbe la pena mandare una delle centomila cartoline, o forse tutte, al presidente Donald Trump che ha definito il cambiamento climatico (testuale) «una cagata inventata dai cinesi». Aggiungendo, nei giorni delle nevicate a New York, che «servirebbe un po’ di riscaldamento globale». Sipario.