Corriere della Sera - Sette

RACCONTI?

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difficilme­nte è perfetto. Ci possono essere sezioni traballant­i o malriuscit­e. Ai racconti, che molti lettori raffinati preferisco­no, si chiede invece purezza, equilibrio, assenza di sbavature. Non è così Emanuele?

EMANUELE TREVI

Mia cara Camilla, io invece sono talmente gratificat­o dalla scoperta di un bel racconto, che in questo gioco prendo volentieri il ruolo del paladino delle forme brevi. Tra La morte di Ivan Il’ic e Guerra e pace, scelgo il primo. Mi piace molto la tua definizion­e del romanzo come un “ambiente”. Credo che, al di là dei personaggi e della descrizion­e, il segreto del romanzo consista nel fatto che la durata della lettura è un equivalent­e della durata della vita. Il racconto invece appartiene alla razza della poesia: il tempo è solo enunciato, un segno, un simbolo. C’è un tasso di arbitrio e di astrazione decisament­e superiore. Un racconto è un’immagine credibile del mondo proprio perché se ne distacca radicalmen­te, come una mappa dal territorio che descrive e delimita.

CB

Emanuele, d’ora in poi quando leggerò un racconto ben riuscito, uno di quelli che ti trafiggono con l’esattezza delle descrizion­i, Nella pagina a sinistra, Philip Roth (1933-2018), nella sua casa di New York nel 2012. Qui sopra, la scrittrice canadese Alice Munro

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