Corriere della Sera - Sette

Chiudiamo l’Ilva e torniamo a coltivare

(il lavoro è importante, ma la salute di più)

- Utopie fedelmente trascritte da Gianni Rosini 7

SE FOSSI L’IMPERATORE

del mondo sarei un imperatore alla Cecco Angiolieri: «S’i’ fosse ‘mperator, sa’ che farei? A tutti mozzarei lo capo a tondo», ma solo con la matita, s’intenda, non con l’accetta. Ma come il poeta mio conterrane­o, alla fine, so di essere sempliceme­nte Emilio, quindi mi accontento di un «torrei le donne giovani e leggiadre: e vecchie e laide lasserei altrui». Anche per quello, però, non ho più l’età.

Allora

sarei un imperatore ambientali­sta, anche se questo termine, come molti altri, ha ormai assunto un significat­o non sempre positivo e non mi ci rispecchio più.

L’ambiente, però, sarebbe al primo posto della mia agenda. Oggi si dà risalto a un sacco di questioni secondarie, magari perché legate a interessi personali, e si relega un tema così importante come l’ambiente in secondo piano. Con Giannelli imperatore si ribalta la situazione. Si parte dall’Ilva: il lavoro è importante, ma la salute di più, Emilio Giannelli (Siena, 1936), vignettist­a della prima pagina del Corriere della Sera dal 1991, racconterà “L’Italia in trent’anni di vignette” in una conversazi­one con Paolo Baldini (sabato 15 alle 15) a Fuoricinem­a. è in programma a Milano, da venerdì 14 a domenica 16 settembre a CityLife.

Ospiti, tra gli altri, Paolo Virzì, il Terzo Segreto di Satira, Serena Dandini, Jacob Tremblay, Silvio Soldini, Frank Matano, Teo Teocoli, Stefano Boeri, Mario Martone. Anche la redazione di partecipa all’evento: Micol Sarfatti interviste­rà Cristina Comencini il 14 alle ore 19 quindi chiudiamo la fabbrica e bonifichia­mo tutto. Poi prenderei i disoccupat­i, non solo dell’Ilva, e li riporterei alla terra: non voglio tornare alla mezzadria, sia chiaro, ma l’agricoltur­a è un settore così importante e sottovalut­ato! In un Paese come l’Italia dobbiamo tutti impegnarci a valorizzar­lo e svilupparl­o.

Poi vieterei le auto in città: inquinano e deturpano i nostri bei palazzi e monumenti. A loro dedicherei un sacco di strade e parcheggi sotterrane­i, restituend­o la superficie ai pedoni. Per i vignettist­i non farei niente: un imperatore che agisce smaccatame­nte per il proprio interesse è destinato a essere disprezzat­o. Ma

farei una legge che impedisca ai giovani di utilizzare tablet e cellulari: sono diseducati­vi e non stimolano la fantasia come i libri. Più libri e meno tablet ai giovani, come ha scritto Aldo Cazzullo.

A proposito, sarebbe un ottimo ministro dell’Educazione per il mio impero.

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Fuoricinem­a

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