Corriere della Sera - Sette

Non fidatevi dei comici, ma dei loro diari sì Se sono scritti bene come quello di Sedaris

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NEL 1977, A 21 ANNI,

il comico americano David Sedaris cominciò a tenere un diario e ha (diabolicam­ente) perseverat­o fino ai nostri giorni. Adesso ha pubblicato la prima parte (Ragazzi, che giornata! Diari 1977-2002) dove scrive tutto. Cose personali (le litigate con il padre che lo scaccia di casa), ma anche scene (per niente comiche) a cui assiste. Come quella del padrone di un albergo che non trova i pantaloni e dà la colpa alla figlia. Lei non ne sa niente. Lui le appioppa uno schiaffo e la chiama «Stronza». Lei risponde: «Bravo, adesso legami e imbavaglia­mi come facevi con mamma». Altri schiaffi e insulti. Il 9 marzo 1980 è una data fatidica per il giovane David, un’iniziazion­e: «Ieri sera ho preso il mio primo Quaalude e, ragazzi, mi ha sfasciato». Il sedativo non è l’unico aiutino che si dà: consuma anche tabacco, marijuana e coca. È refrattari­o invece alle fisime alimentari. Una sua amica mangia solo verdura cruda ed è convinta «che è solo questione di tempo prima che i supermerca­ti comincino a vendere carne umana». Ma lui non abbocca.

Nel diario succedono cose da racconto di Truman Capote (Musica per camaleonti). Primo febbraio 1981: «Ieri sera siamo andati a cena da Lance e ho scoperto che tiene un serpente a sonagli morto nel freezer». Due giorni dopo David (che è gay) fa un’altra brutta scoperta: «C’è un nuovo cancro che colpisce solo gli omosessual­i maschi. Ne parlavano stasera alla radio». La sua vita sessuale la racconta così: una notte lo chiama un certo James, vanno in giro per la città e poi «una volta a casa mia, mentre facevamo sesso, mi sono venute in mente un sacco di cose: per esempio il mio nuovo bidone della spazzatura, che ha il pedale. Con la testa ero a mille chilometri da lì, e mi sono pentito di aver risposto al telefono».

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The Late Show

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