Corriere della Sera - Sette

Un bravo regista dev’essere una brava persona? La risposta non è semplice, ma va trovata

È giusto che il giudizio morale condizioni il giudizio artistico? La storia del cinema, della letteratur­a e dell’arte sarebbero diverse, se dovessimo estromette­re tutti coloro che si sono macchiati di colpe sessuali

- Dire: se un artista – un attore, un regista, un pittore, di molestie; cacciamo Asia Argento da www.corriere.it/italians Milano/CityLife, 14 settembre. Da sinistra: Cristina Comencini, Micol Sarfatti e Beppe Severgnini di lavoro. In molti casi – il cinema,

È ANDATA PIÙ O MENO COSÌ.

regista e scrittrice, era sul palco di CityLife a

Fuoricinem­a, dalla nostra Micol Sarfatti. Sono intervenut­o con Milano, in occasione di Cristina Comencini, intervista­ta

un’ultima domanda, e tra il pubblico ho notato Pigi Battista. Così ho pensato bene di chiedergli – live on stage, come dicono in città – un contributo per 7. Una conversazi­one Comencini-Battista su un tema di cui entrambi hanno parlato

e scritto: i rapporti tra sesso e potere, gli abusi sul lavoro, il maremoto chiamato #metoo; ma anche il rischio che una battaglia nobile prenda connotazio­ni discutibil­i. È giusto, per esempio, che le accuse e la condanna morale condizioni­no il giudizio su un artista?

LA QUESTIONE

è complessa e delicata: quindi, affascinan­te. Il rischio è duplice. C’è quello del conformism­o e quello dell’anticonfor­mismo. Il conformism­o spinge a uno scrittore – si è macchiato di colpe gravi, è inevitabil­e che la sua opera ne risenta. Quindi, buttiamo

House of Cards, accusato d’essere un predatore sessuale; non distribuia­mo fuori Kevin Spacey da il nuovo film di Woody Allen, sospettato

X-Factor, dopo la vicenda che l’ha coinvolta negli USA (un minorenne sostiene d’aver avuto rapporti con lei).

È MENO CONFORME

agli umori del tempo sostenere che i due piani debbano restare distinti. Woody Allen ha fatto film magnifici (anche qualcuno bruttino, a dire il vero): possiamo dimenticar­cene? Gli eccessi – polemici e non solo – di Asia Argento giustifica­no l’estromissi­one brusca da una trasmissio­ne televisiva, dove – tutti concordano – sapeva fare la sua parte? E nella quale, di sicuro, non sono passati soltanto santi e chierichet­ti? perché

CONFESSO:

eccessivo in alcune reazioni. È vero quanto sostiene Cristina Comencini: #metoo ha cambiato per sempre, e in meglio, i rapporti tra i sessi sul luogo giornali – la trasformaz­ione sta avvenendo. In altri, è lenta (penso alla moda, dove quasi tutto tace). In certi ambienti il cambiament­o è atteso (negli ospedali,

TORNIAMO ALL’ARTE.

giudizio morale possa cambiare l’apprezzame­nto personale. Se, dopo aver ascoltato il racconto di Dylan Farrow (la figlia che lo accusa di molestie), qualcuno non riesce più a guardare i film di Woody Allen, non c’è niente da fare. Ma una cosa è la reazione individual­e, un’altra l’ostracismo collettivo. La storia del cinema e della letteratur­a sarebbero tutti coloro che si sono macchiati di colpe sessuali (pensate a Pier Paolo Pasolini). Lo stesso vale per la musica, la pittura, la scultura e il cinema. Di molti registi – defunti e viventi – si narrano vicende poco edificanti. Se diventasse­ro pubbliche, sarebbe giusto rimuovere la loro produzione artistica? Nelle università americane direbbero di sì; io credo di no. Sono temi delicati e se ne parla poco. Ma il compito e scrivetemi. Magari sono fuori strada e vorrei saperlo. ho la sensazione che ci sia qualcosa di nelle scuole, nelle università). Non siamo più negli Anni 70, quando Bruno Soccavo, un personaggi­o salumi di famiglia, a San Giovanni a Teduccio, pretendeva il pizzo sessuale dalle operaie. Ma in troppe aziende italiane certe pessime pratiche – sesso e ricatto, mascherato spesso con un sorriso – non sono scomparse. È comprensib­ile che il

Fuoricinem­a,

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