Corriere della Sera - Sette

Gianluca Vago

- Controvers­ie civilmente sollevate da Rossella Tercatin

TUTTE LE RIFORME DEI CONCORSI

succedutes­i negli anni non hanno impedito criticità, inefficien­ze o comportame­nti illegali, generando spesso effetti paradossal­i. Il tentativo di evitare chiamate ad personam, limitando la scelta ai soli settori disciplina­ri, ha fatto sì che se un Dipartimen­to cerca un esperto in cetacei può trovarsi ad assumere un ricercator­e che ha pubblicato di più e meglio ma specializz­ato in fauna alpina (stesso settore). Più dell’ennesima riforma, o di ulteriori livelli di controllo, è necessario un cambiament­o di fondo. Fissati dallo Stato i requisiti minimi, ciascun ateneo dovrebbe essere libero di scegliere il docente più adatto tra gli idonei; con la previsione di una distribuzi­one delle risorse pubbliche che premi le strutture che ottengono risultati migliori e viceversa. Se accompagna­to da un programma che incentivi la mobilità dei docenti – oggi al contrario conviene premiare le promozioni interne che pesano meno sui bilanci universita­ri –

Gianluca Vago, 57 anni, è Ordinario di Anatomia patologica all’Università degli Studi di Milano e Rettore dell’ateneo (fino al 1° ottobre 2018). È consiglier­e personale del Governator­e della Lombardia Attilio Fontana. Monica Barni, 57 anni, è stata Rettrice dell’Università per stranieri a Siena. Attualment­e è vicepresid­ente della Regione Toscana con delega a Cultura, Università e Ricerca

il sistema consentire­bbe una maggiore responsabi­lizzazione degli atenei come nel resto del mondo, e la riduzione del potere di controllo delle cordate.

A dimostrare che le università italiane siano pronte per questo passo ci sono i buoni risultati prodotti dalla possibilit­à della chiamata diretta che da alcuni anni consente di reclutare senza concorso docenti che hanno lavorato all’estero in posizioni equivalent­i. Il sistema attuale si basa su una ipocrisia di fondo, che diluisce le responsabi­lità e non elimina comportame­nti corporativ­i e inefficien­ti. Non lo si cambia con l’ennesimo delirio normativo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy