ECCO CHI SONO LE VOSTRE DONNE FELICI
Conoscete una donna felice? Due settimane fa, sette giornaliste di 7 hanno raccontato la storia di altrettante donne felici. Abbiamo chiesto ai lettori di fare lo stesso. Sono arrivate decine di mail e post con l’hashtag #DonnaFelicità. Ne abbiamo scelti alcuni, li trovate in queste pagine
Io una donna felice la conosco bene: sono io.
Sì, sono felice nonostante tutto. Qualche anno fa ho scoperto di essere malata di sclerosi multipla. Sono stata molto male. Ho affrontato cure che si sono rivelate insoddisfacenti. Ho avuto una brutta depressione. Questo è, oggi, ciò che mi rende felice: la mia forza e la mia voglia di vivere sono sempre con me. Ogni giorno la malattia mi toglie qualcosa di fisico, ma mi guardo allo specchio e dico: «Va bene, Ale, puoi continuare anche così». Ho imparato a non dare per scontate le cose e le persone. Mi apro alla vita: non voglio perdere vitalità e curiosità. Mi impegno ogni giorno e quando mi alzo al mattino sorrido e dico: «Sì, sono felice». 89 candeline da spegnere a novembre, abbia trovato un modo per essere felice. Ha cercato la sua indipendenza conquistandosi un posto da bidella e una piccola pensione che oggi rivendica con orgoglio. È sempre stata una combattente: per i figli, i nipoti e oggi anche per i pronipoti. La sua felicità se l’è costruita anche quando, dopo una delusione d’amore, ha scelto l’uomo che oggi, sessantacinque anni dopo, è ancora accanto lei. «Ho sposato un contadino», dice sempre, «e lo rifarei mille volte». Nonno Giovanni, 97 anni, è sempre in cima ai suoi pensieri, coccolato con quelle premure tipiche delle donne d’altri tempi, che la nostra generazione ha un po’ perso di vista. Un amore solido, il loro, che resiste anche alla malattia progressiva del nonno, che annebbia sempre più i suoi pensieri. Lui la cerca con gli occhi, chiamandola di continuo per tenerle la mano, quasi a suggellare un legame che nemmeno la malattia può scalfire. «L’amore che dai ritorna indietro», dice mia nonna. Credo che la sua felicità sia negli sguardi del marito innamorato, in quelli dei figli che ha cresciuto, nei sorrisi dei pronipoti che gattonano nella sua cucina. E poi è nei pensieri di quei nipoti, come me, che la osservano con affetto e per farsi