Un’ora di ginnastica al giorno nelle scuole
(e strade chiuse al traffico per farne piste ciclabili)
GOVERNANO GLI SPORTIVI
Margherita Granbassi (Trieste, 1979), ha vinto due bronzi olimpici nel fioretto (2008). Ha condotto Annozero. È madrina della Breast Cancer Campaign, campagna per il tumore al seno di AIRC ed Estée Lauder
nel mio impero di schermitrice. Non è un conflitto d’interessi: è che lo sport, e la scherma in specie, è un mondo da cui la politica dovrebbe imparare molto. C’è la questione della disciplina e del rigore, senza la quale non si ottiene molto, soprattutto in termini di benessere. Le mie leggi sarebbero leggi a punti: se le violi, sei prima penalizzato poi squalificato. L’allenatore del governo, diciamo il primo ministro, sarebbe uno da sport di squadra: non per forza degli Azzurri di calcio, ma certo uno abituato a gestire opposti interessi, protagonismi, fazioni. Io? Sarei
un’imperatrice alla Banksy: tutti vedrebbero ciò che faccio, nessuno saprebbe chi sono io, perché girerei in incognito fra la gente e così, finalmente, capirei il mio popolo.
A scuola aggiungerei più ore di Educazione Civica: non solo lo studio delle nostre istituzioni, che è fondamentale, ma anche insegnamenti che sconfinano nel galateo, come alzarsi in piedi se c’è un anziano in autobus, rispettare l’ambiente. Aumenterei anche le ore di Educazione Fisica: una al giorno, che estenderei anche agli adulti, per ridurre la spesa pubblica in sanità e anche perché l’attività fisica, lo sport, insegnano molto. Tutte le aziende sarebbero obbligate a offrire spogliatoi e docce ai loro dipendenti, in modo che questi possano fare sport in pausa pranzo, se vogliono. Chiuderei molte strade al traffico e farei varie piste ciclabili. E questo è l’inizio. Per il resto – affari correnti e imprevisti –
il mio regno imparerebbe dalla scherma: agili e rapidi, con più tecnica che idee prestabilite,
abituati a costruire grandi cose a piccoli passi e capaci di far corrispondere, a ogni azione, una reazione contraria. Vi sembra troppo? È il minimo per restare in piedi. Parola di fiorettista.