Corriere della Sera - Sette

PASSAPORTO

- Di Vittorio Zincone foto di Massimo Sestini

L’INGRESSO È SOTTO UN PORTICO BUIO

su un lato esterno della stazione Termini. Quattro anziani senza tetto se ne stanno accovaccia­ti tra coperte e cartoni a pochi metri dalla porta a vetri. Una ragazza ubriaca spara un urlaccio contro un turista infreddoli­to. La guardia giurata, occhiuta, seleziona chi può entrare e chi no. Attraversi­amo l’androne, saliamo sull’ascensore e sbuchiamo in un’enorme stanza luminosa, con decine di postazioni hi-tec. Ambiente smart siliconval­leyggiante: un paio di divani di design, una sala conferenze, una palestra. Veniamo colti da una piccola vertigine: siamo ancora a Roma? Doppio Binario capitolino con Luigi Capello, 58 anni, imprendito­re seriale, business angel (tranquilli, ci spiegherà che cosa vuol dire) e amministra­tore delegato di LVenture Group, che è allo stesso tempo un accelerato­re di start up e un enorme spazio di co-working. Capello è romano de Roma, ha vissuto un ventennio a Milano e per un breve periodo a San Francisco. Dice: «La Capitale oggi è in ginocchio, non funziona, chi ci lavora è un eroe…». Lo anticipo e proseguo al suo posto con il mantra sconsolato di chi vive in questa città: «Le buche per strada sembrano crateri lunari, le montagne di monnezza oscurano il paesaggio e si diventa vecchi ad aspettare nome: Luigi cognome: Capello nato: il 14 luglio 1960 profession­e: imprendito­re e AD di LVenture Group studi: laureato in economia alla Luiss di Roma. Ha frequentat­o un corso alla Stanford University

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