PASSAPORTO
L’INGRESSO È SOTTO UN PORTICO BUIO
su un lato esterno della stazione Termini. Quattro anziani senza tetto se ne stanno accovacciati tra coperte e cartoni a pochi metri dalla porta a vetri. Una ragazza ubriaca spara un urlaccio contro un turista infreddolito. La guardia giurata, occhiuta, seleziona chi può entrare e chi no. Attraversiamo l’androne, saliamo sull’ascensore e sbuchiamo in un’enorme stanza luminosa, con decine di postazioni hi-tec. Ambiente smart siliconvalleyggiante: un paio di divani di design, una sala conferenze, una palestra. Veniamo colti da una piccola vertigine: siamo ancora a Roma? Doppio Binario capitolino con Luigi Capello, 58 anni, imprenditore seriale, business angel (tranquilli, ci spiegherà che cosa vuol dire) e amministratore delegato di LVenture Group, che è allo stesso tempo un acceleratore di start up e un enorme spazio di co-working. Capello è romano de Roma, ha vissuto un ventennio a Milano e per un breve periodo a San Francisco. Dice: «La Capitale oggi è in ginocchio, non funziona, chi ci lavora è un eroe…». Lo anticipo e proseguo al suo posto con il mantra sconsolato di chi vive in questa città: «Le buche per strada sembrano crateri lunari, le montagne di monnezza oscurano il paesaggio e si diventa vecchi ad aspettare nome: Luigi cognome: Capello nato: il 14 luglio 1960 professione: imprenditore e AD di LVenture Group studi: laureato in economia alla Luiss di Roma. Ha frequentato un corso alla Stanford University