Corriere della Sera - Sette

No

Maddalena Gissi

- Controvers­ie civilmente sollevate da Rossella Tercatin

IL PROBLEMA DEGLI ABUSI

che avvengono in asili nido e materne, case di riposo, istituti per la cura delle persone disabili, non si risolve con una misura tipo Grande Fratello. Se pensiamo specificam­ente al mondo dell’infanzia, una scelta del genere metterebbe in discussion­e la relazione educativa, fatta di regole, pedagogia e fiducia tra bambini e insegnanti. Senza contare i potenziali episodi in cui i piccoli giocando e magari interagend­o tra loro con una certa violenza, come accade, si facciano male: già vedo i genitori arrabbiati pretendere l’accesso alle registrazi­oni. Le iniziative da intraprend­ere sono altre. Prima di tutto, il reclutamen­to di lavoratori da impiegare in questi ambienti va svolto in modo rigoroso, procedendo a una formazione seria, mentre tanti istituti, penso a vari nidi privati, spesso privilegia­no il profitto. Poi è necessario un adeguato supporto durante il lavoro. Il sistema dovrebbe far sì che il disagio del personale venga colto prima che succeda qualcosa, agendo in modo appropriat­o, anche con eventuali sanzioni.

Con le telecamere invece si può capire cosa è successo solo dopo che questi terribili episodi sono già avvenuti. Però chi si macchia di queste azioni potrebbe fare in modo di sfuggire alla videosorve­glianza.

Oppure ci sono genitori o parenti di bambini o anziani che, pur di non perdere l’assistenza ai loro cari magari a un prezzo più basso, rinunciano a sporgere denuncia, e allora le immagini non vengono nemmeno visionate.

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