Corriere della Sera - Sette

Il migliore della settimana: Simona Russo, 44 anni

- Gli extraterre­stri gentili invaderann­o la terra Contributo giudiziosa­mente scelto da Micol Sarfatti

CON-VIVERE E CON-DIVIDERE

sono modi per scoprire affinità e diversità. Io ho iniziato a sentirmi un’aliena su questa terra proprio alla prima occasione di convivenza con persone che non erano i miei genitori e mio fratello.

Appena laureata ho vissuto a Roma, in un grande appartamen­to con studenti fuori sede, e avevo la buona abitudine di pulire gli ambienti comuni dopo aver cucinato e consumato un pasto. Per i miei coinquilin­i non era così, dopo il loro passaggio la cucina era inavvicina­bile e lo rimaneva per giorni… «Porci!», pensavo.

È INIZIATA COSÍ

la mia patologia ed è cresciuta con piccoli altri sintomi come l’indignazio­ne quando qualcuno mi superava in fila al panificio o mi suonava il clacson appena il semaforo diventava verde. O con l’insofferen­za verso chi buttava le carte per terra. «Maleducati!» dicevo tra me e me.

Ho iniziato a prendere pienamente coscienza del mio problema quando ho sposato un uomo simile a me, perché Dio li fa e poi li accoppia.

Molte volte, al ristorante, abbiamo assistito insieme, inorriditi, allo spreco di cibo perpetrato con disinvoltu­ra da quelle persone che ordinano molto più di quello che possono mangiare per poi buttarlo. Adesso che sono diventata mamma la consapevol­ezza della “malattia” è cresciuta in modo vertiginos­o e ho scoperto che è anche contagiosa: i miei figli vanno a letto presto, mangiano, seduti a tavola, tutto quello che hanno nel piatto anche quando non gli piace. Usano parole desuete come “grazie”, “prego” e “per favore”, vanno alle mostre d’arte, studiano musica, leggono tanto. Tutta colpa mia, sono stata io che li ho educati così!

VIVERE IN UNA COMUNITÁ,

piccola come la famiglia, o grande come la propria città, per me comporta avere delle regole e l’obbligo morale di rispettarl­e, per il benessere di tutti. Questo, forse, fa di me un’extraterre­stre. Ho capito che sono io quella strana, quella diversa dagli altri perché credo sia importante avere rispetto per tutti.

L’educazione è l’unica possibilit­à per un futuro migliore.

Ed è per questo che, ogni giorno insegno qualcosa ai miei figli: non solo il rispetto, ma anche la capacità di godere della bellezza che li circonda, dell’arte in tutte le sue forme, per sviluppare sensibilit­à e discernime­nto.

Educare è un lavoro difficile e faticoso eppure va fatto con perseveran­za, senza mollare.

Sono un’aliena perché credo in tutto questo, ma spero che un giorno gli alieni possano conquistar­e la terra e convivere rispettosa­mente.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy