Corriere della Sera - Sette

I diritti universali non valgono per tutti

E fake news e algoritmi sono una nuova emergenza

- Di Massimo Nava

A 70 anni dalla carta firmata a Parigi che garantisce la dignità e la libertà degli esseri umani, possiamo fare un bilancio: quali diritti vengono rispettati e quali no? Il progresso sociale e civile si è diffuso in molte aree problemati­che, ma ci sono arretramen­ti in Paesi già sviluppati, legati al mercato del lavoro e alle migrazioni

LA DICHIARAZI­ONE UNIVERSALE

dei diritti umani, di cui ricorre il settantesi­mo della firma a Parigi, si proponeva di estendere all’ambito sociale ed economico i principi scritti con il sangue delle rivoluzion­i francese e americana e di ampliarne l’applicabil­ità a tutti gli stati membri delle Nazioni Unite, a prescinder­e dal regime politico e dall’ordinament­o di ogni singolo Stato. In pratica, un rafforzame­nto dei diritti dell’individuo in relazione agli orrori che il mondo aveva patito con il nazismo e la Seconda Guerra mondiale -– l’Olocausto, il bombardame­nto atomico, le deportazio­ni di massa

– e alle conquiste culturali e civili del ventesimo secolo, in particolar­e rispetto alla condizione della donna e dell’infanzia.

La Storia del Dopoguerra fino ai giorni nostri racconta una distanza abissale fra le enunciazio­ni di principio e la loro messa in pratica in molti angoli del mondo. Genocidi, massacri, deportazio­ni si sono ripetute, dall’Africa all’Asia e persino alle porte dell’Europa, se si ricorda la tragedia della ex Jugoslavia. I drammi dei soldati bambini, della schiavitù e dello sfruttamen­to di donne e minori sono ricorrenti e non sono estranei nemmeno al mondo più sviluppato.

La caduta del Muro di Berlino ha provocato la fine del comunismo e della Guerra fredda e ha esaltato in molti angoli del mondo il diritto dei popoli all’autodeterm­inazione, senza scongiurar­e la minaccia nucleare e la proliferaz­ione del commercio internazio­nale di armamenti.

Distanza ancora abissale dunque. Eppure, ridotta anche in Paesi le cui condizioni politiche ed economiche rendono problemati­ca l’affermazio­ne di diritti. La globalizza­zione e lo sviluppo delle comunicazi­oni hanno

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