«Vorrei mangiare in libertà»
ammalo e sono senza soldi?), parlandone, si scioglievano. Improvvisamente i giornali parlavano del downshifting, fiorivano siti, forum, comunità social di persone che avevano lasciato gli uffici per vivere meglio. Fui inondato di email. E da allora
non è passato nemmeno un giorno senza che qualcuno mi abbia scritto almeno una lettera,
Natali inclusi, per dirmi che ce l’ha fatta». I tre libri di Perotti dedicati al cambio vita (dopo Adesso basta, Avanti tutta del 2011 e Ufficio Alessandro, di Velletri, ha 43 anni e fa il tecnico del suono. «Odio prendere il treno ogni mattina. Ma soprattutto odio le diete e la palestra a cui mi sottopongo per stare in forma: vorrei essere in qualunque altro luogo, a mangiare quel che mi va»
del 2012), spiega l’autore, «vendono stabilmente 4-5 mila copie l’anno».
E i suoi account social somigliano davvero, per citare la sua espressione, a un brulicante ufficio di scollocamento, in cui centinaia di persone ogni giorno confidano i propri desideri di evasione. A volte sono concreti. Altrettanto spesso, però, guardando i profili degli utenti che partecipano alla discussione, si capisce che cambiare vita è un desiderio molto astratto, che difficilmente metteranno in pratica.
UN PO’ COME GLI “SCONTENTI”
fotografati in queste pagine, per cui l’ipotesi cambiovita è un travestimento, un gioco. «Tra i miei