«Senza i migranti chissà chi coltiverebbe le nostre vigne»
«Cerco di stare sulla terra il più possibile, in tutti i sensi», dice il padre di Slow Food. «I contadini sono la tribù più splendida del pianeta. E la saga maschilista degli chef in tv è un errore storico: la donna cucina più e meglio degli uomini». Poi racconta che papa Francesco gli ha telefonato più volte: «Alla fine, mi ha definito un “agnostico pio”: mi piace, sono io»
L’UOMO MI HA APPENA IMPOSTO
il menu del pranzo “testa a testa” presso il ristorante dell’albergo L’Agenzia (a Pollenzo, frazione di Bra, provincia di Cuneo) che riceve gli ospiti legati all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, invenzione sua dal 2004 con ora seicento studenti, la metà stranieri (arrivano da Cina, Usa, Australia, Africa, America Latina). Il menu, allora: carne cruda con tartufi, uovo in camicia con tartufi, tagliolini con tartufi, sorbetto al limone senza tartufi. I tartufi sono precoci, non varrebbero la grossa spesa, ma è lui che insaporisce il pranzo, lui Carlo anzi Carlin Petrini, da Bra, anni 70, scapolone esperto di belle donne, inventore creatore ambasciatore governatore di Slow Food (organizzazione internazionale dal 1989; prima, dal 1986, era Arcigola, in salsa domestica e decisamen-