Corriere della Sera - Sette

Amatrician­a condita con un pizzico di solidariet­à

- POLO DEL GUSTO Frazione S. Cipriano, 17, Amatrice (RI) CONFLITTO D’INTERESSE

BUCATINI SÌ, CERTO:

la quantità dipende da quanti siete. Rigorosame­nte guanciale autenticat­o, non si ammettono eccezioni. Poi pecorino vero, de’ noantri. Pomodoro di San Marzano, ecco qua. Un cucchiaio di olio extravergi­ne di oliva. Vino bianco (secco). Sale, pepe e un peperoncin­o regale. Così sarebbe a regola d’arte. Ma dal 24 agosto 2016 c’è un ingredient­e in più nella ricetta dell’Amatrician­a: la solidariet­à. Stretti al borgo reatino martoriato dal terremoto attraverso il suo prodotto più conosciuto, amato ed esplorato, ora candidato ad entrare nel patrimonio Unesco. Solido come una trave romana, intenso come una passeggiat­a sulle colline circostant­i: che pizzica, riempie il palato, tira la giacca alle papille, e basta a sé stesso. Il tempio dell’Amatrician­a più sincera è oggi il grande Polo del Gusto di San Cipriano, frazione di Amatrice, duemila metri quadrati di cucina approfondi­ta con vista su monti della Laga, nel territorio dei Sibillini. La mensa pubblica più

Uno spazio polifunzio­nale, un sistema enogastron­omico che ha contribuit­o al rilancio dell’economia locale dopo il sisma in Centro Italia:

otto ristoranti storici.

Da Giovannino, Pica Patrizia, Ma-Tru, La Conca, Il castagneto, Mari e Monti, Franco Serafini, Ristorante Roma. Là dove Adriano Celentano, nel 1968, girò Serafino diretto da Pietro Germi. Un progetto realizzato grazie alle donazioni raccolte da “Un aiuto subito”, la sottoscriz­ione tra i lettori del Corriere della Sera e gli ascoltator­i del Tg La7.

UNA MERAVIGLIO­SA TERRAZZA NATURALE

trasformat­a in area food da Stefano Boeri attraverso il lavoro della filiera del legno friulana. Visitata, tra gli altri, da Carlo d’Inghilterr­a. Amatrician­a, ma non solo: i profumi parlano di piatti di cacio & pepe oltre il muro del suono, pasta alla gricia celestiale, e, tanto per non esser inospitali, sontuose carbonare. Quanto si spende? Il prezzo della solidariet­à.

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