A ZANZIBAR UN BIDONE INSEGNA A NUOTARE
LA BEATITUDINE È UNO STATO TRANSITORIO
che queste donne, con tutta evidenza, stanno attraversando. Si sono abbandonate con fiducia alla capacità di galleggiamento di bidoni nuovi, vuoti e ben chiusi, scoprendo la fantastica condizione di fare il morto a galla.
Ma loro sono vivissime, prime della loro comunità a provare l’ebbrezza di un bagno a mare seppur vestite, come pretende il loro credo religioso.
Siamo nella punta settentrionale dell’isola di Zanzibar, davanti alla costa orientale dell’Africa. Un paradiso di vacanze e di resort, le cui porte però – lo impariamo da questa immagine – sono chiuse per le donne del posto: troppi codici sociali, e quindi niente costumi da bagno, niente nuotate. Lo dice la religione islamica, e su questo non si scherza. Così, per dare anche a queste donne il diritto al refrigerio, un gruppo di volontari ha lanciato il progetto Panje (letteralmente grande pesce) per insegnare loro a nuotare, conservando addosso gli abiti e, di conseguenza, preservando la decenza prescritta. Come? Abbracciandosi a un bidone vuoto, abbandonandosi al sogno di un mare che culla, sentendo l’acqua fresca del mare bagnare le stoffe, inumidire la pelle… Ci vuole poco a scoprire la beatitudine. Non servono mete lontane, aerei, jet lag. Basta talvolta un bidone e un po’ di fiducia da riporre in chi ci prende per mano, lasciandoci scoprire la bellezza intorno a noi.