Sì
Francesco Ferrini
SUL TEMA DEGLI ALBERI NELLE CITTÀ
troppo spesso si fa grande confusione. Sussiste una differenza fondamentale tra piante di particolare pregio e per questo da proteggere e piante unicamente vecchie. Gli alberi monumentali hanno una portata storica e paesaggistica di rilievo e vengono giustamente tutelati per legge; esistono poi alberi che pur non presentando quelle specifiche caratteristiche sono comunque di particolare interesse: in questi casi è importante non pensare al costo ma al valore.
Ci sono invece alberi che sono semplicemente grandi, magari al termine del ciclo vitale, il cui costo di mantenimento è superiore ai benefici ambientali, ma che vengono comunque percepiti dall’opinione pubblica come insostituibili.
Ricordo per esempio un episodio l’anno scorso a Firenze quando la decisione da parte del Comune di rimpiazzare alcuni olmi di qualche decennio su una piazza centrale ha sollevato grandi proteste, nonostante il fatto che si trattasse di piante assolutamente normali. Bisogna considerare che ogni specie ha un ciclo di sviluppo diverso: il pioppo cresce in fretta e ha una vita relativamente breve, la quercia a 50 anni è una ragazzina. La diffusione di equivoci e percezioni distorte porta a molti errori nella gestione del verde pubblico. Noi esperti probabilmente non riusciamo a comunicare adeguatamente con i cittadini; d’altra parte mi pare che da parte loro ci sia spesso poca volontà di ascolto.