Le tradizioni di Natale sono tutte inventate
(questo non le rende meno preziose: solo più flessibili)
Dall’abete, che i fascisti aborrivano, alla stella cometa, dipinta da Giotto dopo aver visto quella di Halley, e al presepe (e se vi dicessero che il bue e l’asinello sono frutto di un refuso?). Ogni tradizione natalizia, una volta consolidata, fa credere di esistere da sempre. Volete smascherarle? Ecco i loro segreti
C’È STATO UN TEMPO
in cui l’imminenza del Natale veniva annunciata dagli addobbi dell’albero. Poi, nei ruggenti Anni 80, la vera avvisaglia delle feste divennero i film che non potevano mancare a dicembre. Primo fra tutti, Una poltrona per due. La differenza tra questi due eventi è minuscola: tutti sapevano che Una poltrona per due era un rito recente. Ma per il resto il meccanismo era simile: due tradizioni che, una volta innestate, ci apparivano a un tratto irrinunciabili.
E se il paragone può sembrare blasfemo, ciò che si ignora è che
anche l’abete ha subito, in Italia, un’affermazione recentissima, tutta basata sulla moda di massa. Uso tedesco e protestante, venne allestito al Quirinale soltanto negli Anni 80 dell’Ottocento
da Margherita di Savoia che voleva imitare le sue omologhe d’Oltralpe, e venne seguita da nobiltà e borghesia come qualunque influencer moderna. Le perplessità della Chiesa furono parecchie; la resistenza accanita, almeno fino al fascismo, quando Achille Starace ancora auspicava «l’abolizione dell’usanza di importazione straniera». Finché anche l’abete ha seguito il processo di ogni tradizione: una volta impiantata, fa credere quasi che ci sia stata da sempre.
OGGI NATALE È ANNUNCIATO
da altro. Curiosamente, proprio da una discussione sul tema della tradizione. Viene lanciata la polemica intorno a una scuola che ha deciso di non allestire l’albero o il presepe «per rispetto delle altre culture». Poco importa che, in genere, certe notizie si rivelino bufale: il politico di turno difende le nostre tradizioni, e questo imporrebbe almeno una piccola riflessione. Partiamo dal fatto che gli unici che