A Milano tornano le barche sui Navigli
(e Roma prende lezioni dal Veneto)
GOVERNO DA MILANO,
Alberto Fortis (Domodossola, 1955) è un cantautore: tra i suoi brani più celebri Milano e Vincenzo e La sedia di lillà. un vinile, Alberto Fortis 40th anniversary edition, che ne festeggia i 40 anni di attività
che è una città moderna, al passo con il mondo, e in grado di essere la capitale del mio impero. Sono passati quarant’anni da quando la cantavo in Milano e Vincenzo e il mio amore non si è spento. A Milano riapriamo le vie d’acqua, che oggi sono quasi tutte sotterranee, e rendiamo navigabili i Navigli, come un tempo: così tornerà a somigliare a una Amsterdam più mediterranea! Sono felice di saperla piena di turisti:
nel mio impero non si va a caccia del monumento nel posto dove però ti trattano male e non hai l’autobus, è tutto obsoleto o ti borseggiano.
Si cerca la contemporaneità. Capito, Roma? L’anno dopo Milano e Vincenzo, cantavo «io vi odio a voi romani»... Era ovviamente una canzone e nulla più, ma Roma, da allora, è peggiorata. I suoi problemi, più di allora, sono la cattiva politica e il degrado. Da imperatore cercherei di educare le istituzioni romane e la stessa cittadinanza a non vivere sugli allori del passato, a smetterla di gigioneggiare. A prendere esempio dal Veneto del dopoguerra, che era la regione più disastrata d’Italia ma ha saputo reagire.
propria dignità. Ognuno è responsabile della
A scuola si insegna l’esperanto, tutti lo parlano; oltre alla lingua unica c’è la moneta unica, perché il mondo abbia meno barriere. Eredito un impero con grandi disuguaglianze fra ceti alti e bassi, quindi tutto il mio operato va a consolidare quello che sta in mezzo e impedisce attriti: la classe media. Che è anche l’utenza principale della musica e dell’arte, e merita una cultura. Per questo penso che i discografici dovrebbero essere gente che di musica sa qualcosa, non come oggi gente completamente antitetica all’arte e votata solo al profitto. I manager di oggi gestissero dei supermercati.