Corriere della Sera - Sette

REALIZZARE IL SOGNO DI ICARO A BANGKOK

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C’È UNA GIOIA CONTAGIOSA

nel sorriso di questo bambino, rivolto all’obiettivo del fotografo e, probabilme­nte, alla sua famiglia che gli ha consentito di provare quel che costò la vita a Icaro e a molti di noi umani: volare sul mondo, liberi di goderne l’astrattezz­a, visto da un’altezza che è sogno, vertigine, illusione. Nel caso di questo bimbo si tratta di pura illusione: lo separa dalla tragedia certa un vetro spesso diversi centimetri, a prova di supereroi, un vetro che tuttavia gli consente di vivere la follia (indolore e addirittur­a senza ali) di ogni Icaro che ha voluto librarsi sulla terra.

Siamo a Bangkok, Thailandia, dove è stata realizzata una super passerella tra le nubi chiamata Skywalk.

Perché questo nome? Un po’ perché passeggiar­e in cielo è meraviglio­so se non si è un angelo, un po’ perché se il Luke delle Guerre Stellari si chiamava Skywalker un motivo ci doveva essere. Tuttavia, un’esperienza simile, ma non certo così vertiginos­a, si può provare nella più vicina Madrid, in un albergo di design costruito sulla tangenzial­e, dove all’ultimo piano arditi architetti hanno realizzato una passerella con sotto una decina di piani di vuoto. Su quei vetri qualche anno fa ho visto camminare Fiorello, allegro e festante. Non si trattava di un miracolo. Era la notte del triplete dell’Inter e quello, a occhio e croce, doveva essere soltanto un effetto collateral­e.

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