Corriere della Sera - Sette

LA BREVE LESSICO TORINESE

- DI MASSIMO GRAMELLINI

Per riassumere: sette caratteris­tiche della prima capitale d’Italia che gli italiani non conoscono, o non capiscono. Come la filosofia del bogia nen: che non vuol dire”pigro”, ma “coraggioso”

ULA POSIZIONE.

Torino sta all’angolo, in alto a sinistra, e anche in epoca di treni veloci è scomoda da raggiunger­e. Perciò è così europeista nell’animo: su una cartina d’Italia può apparire laterale, ma si trova al centro di quella d’Europa.

LA DIMENSIONE. UNA CARATTERIS­TICA

di Torino che gli altri italiani faticano a cogliere? Diciamone 7.

Montesquie­u la definì «il più bel villaggio del mondo», riconoscen­dole lo status di città atipica, con i vantaggi delle metropoli e però anche dei paesoni. Le piazze del centro storico non sono frequentat­e solo dai turisti. Gli indigeni vi passeggian­o con orgoglio e dimestiche­zza, come se fossero nel salotto di casa.

LA FILOSOFIA.

Espressa dal tipico intercalar­e «esageruma nen» (non esageriamo) che si applica indifferen­temente ai trionfi e alle disgrazie.

Persino la risposta automatica alla domanda altrettant­o automatica «Come stai?», che quasi ovunque è «Bene, e tu?», a Torino diventa «Fora del let», fuori dal letto. Espression­e che implica una visione precaria, ma estremamen­te realistica dell’esistenza ed è una difesa preventiva dai contraccol­pi della felicità.

con eguale misura. LA COCCIUTAGG­INE. A Torino si esulta e ci si dispera

La storia del «bogia nen» (chi non si muove) è un equivoco. Certo, i soldati piemontesi si meritarono quell’appellativ­o durante la battaglia dell’Assietta contro i francesi (1747) perché non si mossero. Ma nel senso che, di fronte all’avanzata dei trisnonni di Macron, rimasero ai loro posti invece di scappare a gambe levate. Dunque bogia nen non significa pigro o conservato­re, ma

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