Il talento di Stefano Sollima incanta Hollywood
GUARDANDO IL THRILLER
americano Soldado, con Benicio del Toro e Josh Brolin, veniva spontaneo pensare: quanto sono bravi, a Hollywood, a girare film di questo genere. Una storia di narcos al confine con il Messico che si mescola con una trama di terrorismo islamico. Scene di improvvisa terrificante violenza (l’incipit: un supermercato americano di provincia preso d’assalto da un attacco suicida multiplo), una storia senza buoni e cattivi ma solo con i cattivi, dove ci sono semplicemente diversi gradi di cattiveria. Un film che piacerà a chi ama i romanzi di Don Winslow, girato inanellando un pezzo di bravura dopo l’altro. È la forza di Hollywood, no? Del cinema americano. È interessante notare che del Toro è portoricano, il direttore della fotografia polacco e la compositrice della colonna sonora islandese.
Il regista? Per la gioia di chi continua a sostenere che l’Italia sia cinematograficamente e televisivamente un Paese di serie B, il regista è italiano. Stefano Sollima.
Uno che ha nel curriculum, nell’ultimo decennio, la regia televisiva di Romanzo Criminale (22 episodi) e Gomorra (9 episodi). E al cinema, prima di Soldado, aveva portato Suburra. Quello che spesso ci dimentichiamo è che all’Italia del cinema e della tv di qualità non manca il talento, manca un’industria, che una volta c’era e oggi, da quasi un quarantennio per ragioni troppo complicate da affrontare qui, non esiste Stefano Sollima, 52 anni, è il regista del film americano con Benicio del Toro, sequel del Sicario uscito nel 2015 più. L’industria del cinema resiste in Usa, India e Hong Kong. Per ragioni molto semplici in questo caso (le dimensioni del bacino d’utenza e la distribuzione). Nel resto del mondo? Ci si arrangia. Ma quando il talento c’è fa la differenza.
ORA CHE SOLLIMA
ha meritatamente fatto le valige per Hollywood – un posto non molto spesso favorevole agli artisti ma che almeno, spietatamente, smaschera i bluff: Sollima ha passato l’esame – Gomorra procede senza di lui. La quarta stagione della serie originale Sky (prodotta da Cattleya e Fandango in collaborazione con Beta Film), andrà in onda a marzo 2019 su Sky Atlantic (idea di Roberto Saviano, supervisione artistica di Francesca Comencini: alla regia Comencini, Claudio Cupellini, Marco D’Amore, Enrico Rosati, Ciro Visco). Ha detto a SkyTg24 il responsabile delle produzioni originali Nils Hartman: «Sky si è rivelata un incubatore di talenti. Siamo contaminazione ed evoluzione, lo abbiamo dimostrato negli ultimi dieci anni, da Romanzo Criminale a oggi. Il nostro gruppo, quello di Gomorra, è l’evoluzione di quello di Romanzo Criminale». Riccardo Tozzi di Cattleya ha ulteriormente incuriosito i fan anticipando che «ogni stagione ha le sue sfumature, i suoi colori. Questa è la stagione degli spaesamenti, i protagonisti sono esposti a se stessi, non hanno la protezione degli ambienti che prima li proteggevano. C’è grande intensità emotiva nei personaggi, che vedono forse per la prima volta la loro identità profonda». E facendo trapelare che Genny andrà a Londra: il crimine che si espande, non solo geograficamente, andando a toccare i gangli della finanza internazionale.
SE LA QUARTA STAGIONE
è già stata girata, Hartman promette che la saga di
Gomorra non è finita qui: «Ci sarà la quinta stagione: quando ci incontriamo per fare il punto della situazione ci troviamo ogni volta con un racconto che regge.
Su Romanzo Criminale si parlava della Banda della Magliana e non c’erano ulteriori sviluppi, ma qui la storia regge purché si faccia un passo alla volta e con i tempi giusti. Ci prenderemo tempo per scriverla, ma abbiamo gettato le basi».