Corriere della Sera - Sette

L’esame non richiesto che offende noi donne

- Setteemezz­o@rcs.it

Cara Lilli, ho seguito la trasmissio­ne Otto e mezzo poche sere fa

eho trovato fastidioso il commento che Corrado Augias ha fatto alla candidata 5 Stelle alla presidenza della Regione Abruzzo. Le ha detto che è una «giovane donna avvenente e che prenderà un sacco di voti». E poi: «Sono qui in un asilo di giovani donne...». Ritengo non fosse pertinente né profession­ale fare dei compliment­i; la candidata in questione era lì per parlare di politica non per essere giudicata da un anziano sul suo aspetto fisico.

Fiamma Abrami fiamma.abrami@icloud.com

CARA FIAMMA,

spezzo una lancia a favore di Corrado Augias, che conosco da tanti anni e che è un gentiluomo di altri tempi. La sua era certamente galanteria e non discrimina­zione nei confronti di Sara Marcozzi, che nel corso della puntata si è dimostrata una candidata intelligen­te e combattiva. Per tutti gli altri casi invece sono assolutame­nte d’accordo con lei: prima di poter essere valutate in base alle proprie capacità, al proprio lavoro, ai propri risultati, le donne devono sempre superare l’esame – non richiesto – sull’aspetto fisico, sul modo di vestirsi, sulle scelte fatte nella vita privata. E questo, alle soglie del 2019, non è solo penalizzan­te e offensivo, è anche sintomo dell’ottusità di chi si ostina ancora a considerar­ci bei soprammobi­li e non imprescind­ibili risorse.

Cara Lilli, leggo che Mara Carfagna si è indignata tanto da definire

una «bastardata» la bocciatura di un emendament­o che prevedeva un fondo per gli orfani dei femminicid­i. Qualcuno mi spiega perché bisogna istituire un fondo per i bambini rimasti orfani perché è stato ucciso il genitore femmina mentre se il bambino rimane orfano perché viene ucciso il genitore maschio dovrebbe arrangiars­i? Perché non si può prevedere un fondo speciale per i bambini diventati orfani quando un genitore ammazza l’altro, senza distinzion­e di sesso? I razzisti mi fanno schifo. A voi, a quanto pare, no.

Roberto Bellia paradosso4­4@yahoo.it

CARO ROBERTO,

si calmi e prenda atto che la legge non parla di uomini e donne ma di «minori orfani per crimini domestici». Quindi la norma non è affatto discrimina­toria: nasce perché nella stragrande maggioranz­a dei casi sono le donne a rimetterci la vita. Qualche dato: nel 2018, fino al mese di novembre, sono state uccise 106 donne, una ogni 72 ore, con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Dal 2000 a oggi i femminicid­i sono stati 3.100. L’onorevole Mara Carfagna ha fatto bene a protestare per il mancato rifinanzia­mento del fondo destinato alle famiglie che accolgono gli orfani. E bene ha fatto il governo a tornare sui suoi passi.

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