Corriere della Sera - Sette

PASSAPORTO

- Di Vittorio Zincone foto di Massimo Sestini

nome: Marco Giallini nato: a Roma il 4 aprile 1963 profession­e: attore esordio: ha fatto la comparsa in

(1986), poi ha debuttato in

L’AUTOMOBILE NERA ACCOSTA,

si ferma. Il finestrino del conducente si abbassa lentamente. Parte un urlaccio: «Ma voi che cazzo volete? ‘Ndovevate veni’ alle tre? Io fino alle tre sto ‘ncazzato nero». Chiarisce: «Mo me rode, poi divento un agnellino». Doppio Binario nella periferia est di Roma con Marco Giallini e con il suo doppio Giallini Marco. Per due ore l’intervista­tore, il fotografo e due ragazze che si occupano della comunicazi­one dell’attore, Rosa e Clara, assistono a una incredibil­e performanc­e esistenzia­l-attoriale: un fiume inarrestab­ile di battute, imprecazio­ni a sfondo sessuale o religioso, scherzi e bluff verbali. Tutto avvolto in una nuvola dialettale piuttosto colorita (che qui riporterem­o solo in parte) e con un alternarsi vorticoso tra due personaggi-personalit­à: da una parte c’è l’arcinoto Giallini, vincitore di tre nastri d’argento con i film ACAB - All Cops Are Bastards, Tutta colpa di Freud e Perfetti sconosciut­i, interprete dell’ultra popolare Rocco Schiavone, del Teribbile in Romanzo Criminale e di Sergej in Buttafuori. Dall’altra c’è Marco, (1995) ruoli in tv: il Teribbile in Sergej in e il vicequesto­re Rocco Schiavone nell’omonima serie

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