PAUL KLEE
Mostra consigliata da Edoardo Vigna (Redazione 7)
Al Mudec, Milano, fino al 3 marzo
Ogni mostra ha i suoi pezzi forti. Al Mudec, l’esposizione che vuole approfondire l’opera di Paul Klee nel fermento primitivista che scorreva per l’Europa all’inizio del secolo scorso, ne trovate molti, in ogni sala. Più o meno a metà, c’è Turbato (Confuso). Chiudete gli occhi per pochi secondi. Riapriteli. Osservate il quadro come se non ci fosse niente intorno a voi. Immergetevi nelle venature del carboncino, nelle nuances dei colori a tempera. E nel grande occhio che osserva noi guardare. Rifatelo davanti all’olio su tela Angelo in divenire ,a Sentieri ai margini del villaggio, a Croci e colonne ,a Paesaggio in verde con mura, a Pesce asello del fango, alle straordinarie marionette realizzate per il figlio Felix. Scriveva Klee: «L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile».
A occhi aperti, avrete ora capito cosa intendeva dire.