Pranzo con vista in Alta Badia
CI SONO RIFUGI,
e rifugi. Di solito, tra una discesa e l’altra, sono abituata a piccole casette in legno in cui il suono sordo dei passi di chi entra con gli scarponi da sci rimbomba tra il soffitto basso e le minuscole finestre che mostrano scorci appena accennati di vette. Così, quando sono scesa dalla cabinovia del Piz Boè per arrivare all’omonimo rifugio sono rimasta letteralmente a bocca aperta: questo gioiello che domina dall’alto la cittadina di Corvara è tutta un’altra cosa. Spazioso e moderno – inaugurato nel 2014 – ha un grande camino centrale, un arredo minimalista («L’architetto non ha voluto nemmeno le prese della corrente sulle pareti per mantenere un’estetica semplice e pulita», spiega Patrick, proprietario insieme al fratello Oliver), finiture in legno di diverse tonalità e
ampie vetrate che regalano uno sguardo unico sulle cime, sia che si pranzi al self service sia che si scelga la cucina del ristorante.
Una cucina a vista, dove le mani esperte degli chef preparano risotti o zuppe, morbide carni, dolci arricchiti con creme e frutta fresca. Ma anche hamburger e patatine, per chi cerca qualcosa di più veloce. Vere delizie, insomma. Anche se il mio piatto preferito rimane senza dubbio l’antipasto servito su tagliere in legno con l’immancabile speck tipico della zona, il salame di cervo o di capriolo e i formaggi prodotti nella valle abbinati a saporite confetture. Accompagnato a un rosso locale («che serviamo un po’ più freddo di quanto si dovrebbe perché ha una gradazione molto alta», precisa il cameriere).
UN POSTO PERFETTO PER RILASSARSI.
E non è l’unico perché molti dei rifugi in quota in quella zona sono veri e propri gioielli di design. Un ultimo suggerimento:
sulla pista si trova anche il Pizza Boè dove si gustano – in piedi o seduti ai numerosi tavolini esterni – veloci aperitivi o fette (abbondanti) di torte.
La giusta carica prima dell’ultima discesa.