Moglie e amante. Ma sono infelice
Caro Massimo, sono un cinquantenne, sposato con una moglie che mi ama ancora, figli bravissimi, un lavoro stimolante, nessun problema economico. Ma sono profondamente infelice. Provengo da un rigido ambiente cattolico. Anni di regole da seguire, di cose che non si potevano fare, di desideri e pensieri da mettere da parte o da confessare. Poi arriva il matrimonio con la prima e unica fidanzata, finalmente il sesso, subito i figli (consentiti solo metodi naturali), poi la casa sempre più grande. Ma già dopo i primissimi anni mi scopro insoddisfatto, sempre in attesa di sperimentare la dimensione totalizzante dell’amore. Divento sempre più intollerante per quelle regole che ho sempre seguito senza mai crederci fino in fondo. Nel tempo mia moglie diventa, se possibile, ancora più credente e osservante. Il legame tra noi finisce e finiscono i nostri contatti fisici. Inizia una convivenza legata solo da affetto e preoccupazione educativa per i figli. E comincio a cercare quella realizzazione fuori dal mio matrimonio. Mi scopro abile seduttore di donne che vogliono colmare le stesse mie mancanze. Poi, quattro anni fa, incontro lei: ha vent’anni meno di me, un’intelligenza travolgente, una passionalità meridionale, una timidezza innata, un carattere solitario particolare e proprio per questo seducente. Siamo opposti, ma ci scopriamo complementari. Lei mi ama, e me lo dichiara senza chiedermi niente in cambio. Io non dico nulla, spaventato dalle conseguenze. Dopo poco più di un anno mi lascia, emigra all’estero per lavoro avviando una convivenza con un collega straniero che la vuole sposare. Ma siamo sempre in contatto e i nostri contatti sono la causa della fine di quella relazione. Riprendiamo a vederci con incontri di due/tre giorni nelle capitali europee. Torna in Italia e continua il tira-molla. Lei inizia una storia con un uomo conosciuto su Tinder che però finisce presto. Io la cerco ancora, lei si lascia trovare. E ricominciamo. Passo con lei almeno una notte alla settimana. Di progetti insieme non parliamo più. Io però sento di non poter fare a meno di lei. Improvvisamente mi lascia ancora una volta. E ho la sensazione che possa essere l’ultima. Mi ritrovo davanti a un incrocio con tre strade: aspettare che si rifaccia viva per ricominciare tutto come prima? Decidere finalmente di separarmi e andarla a cercare con una proposta in mano? O provare a dimenticarla e a sistemare la mia vita da solo? Ignoto
IGNOTO VIANDANTE DELL’AMORE,
«PROVENGO DA UN RIGIDO AMBIENTE CATTOLICO E SONO SEMPRE STATO IN ATTESA DI PROVARE LA DIMENSIONE TOTALIZZANTE DELL’ AMORE»