Corriere della Sera - Sette

«DIFFICILE SCRIVERE DI SESSO E

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Questo è ciò che ho provato in prima persona mentre studiavo il caso della Aum Shinrikyo del 1995 (la strage nella metropolit­ana di Tokyo con il gas sarin): ho sentito che dovevo scrivere delle storie vere, forti e potenti, affinché non ci fossero più simili vittime».

Il sesso, nei libri come nella vita, è una importante chiave di accesso al mondo parallelo.

«Scrivere di sesso e di morte è molto difficile. All’inizio non riuscivo ad affrontare bene nessuno dei due argomenti e li ho evitati accuratame­nte a lungo, ma poi, poco alla volta, ho imparato e in Norwegian Wood li ho trattati entrambi. Nella narrazione, nel descrivere il sesso, così come il dolore, fin dove spingersi e dove fermarsi? Questo è cruciale. Ma in fondo penso che questo sia altrettant­o cruciale nella vita reale di ciascuno».

Ci sono degli argomenti tabù?

«Mai parlare di quante tasse si sono pagate e delle donne con cui si è condiviso il letto... questa è la mia definizion­e di “gentiluomo”. Non posso affermare di essere esattament­e un “gentiluomo”, ma almeno in questo sì...».

Oggi il sesso reale, anche solo a livello di immaginari­o, deve fare i conti con il diffonders­i della pornografi­a online, app di incontri... Cosa ne pensa?

«Una canzone che amo molto, da sempre, è Ain’t Nothing like the Real Thing di Marvin Gaye».

Che fine fa il principio di realtà in un mondo basato sulle connession­i digitali, una società delle Reti e dei social network?

«Non nutro alcun tipo di interesse nei confronti dei social network di nessun tipo, né sento l’esigenza di usarli, perché non danno il tipo di diffusione che intendo avere. In passato ho messo in piedi un sito riservato, dove c’è stato uno scambio di messaggi diretti con molti lettori, ma dopo un mese o due ne avevo già abbastanza. Si è trattato di un’operazione interessan­te, che ha avuto anche i suoi vantaggi, ma non sono riuscito a proseguire ulteriorme­nte, perché da un certo punto in avanti è stato solo uno spreco di tempo e di fatica. Il mio vero lavoro è rintanarmi in una stanza, mettermi alla scrivania e scrivere romanzi, ed è di gran lunga più divertente». Lei fa una vita appartata, è una persona riservata. Ma come vive il successo che la porta ad avere

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