Corriere della Sera - Sette

«COSÌ MI PREPARO PER L’IROMAN DI KONA»

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Daniel Fontana, triatleta italiano, il 12 ottobre sarà alle Hawaii per disputare la sua sesta finale. «Sarò il più vecchio. Il mio allenament­o settimanal­e prevede 18 km di nuoto, 400 di bici e 70 di corsa»

«Arrivare nei primi venti sarebbe molto dignitoso». Daniel Fontana ci riprova per la sesta volta. L’ironman argentino naturalizz­ato italiano, due volte olimpionic­o, punta su Kona dove il 12 ottobre sarà l’unico italiano a disputare il mondiale di triathlon tra le gare più ambite e insidiose del Pianeta. Nell’isola delle Hawaii si trovano almeno quindici microclimi diversi, i vulcani attivi si fanno sentire e gli squali si affacciano sulla baia come fossero pesci rossi nell’acquario del salotto. Qui si ritroveran­no i 57 triatleti profession­isti selezionat­i in un intero anno di qualificaz­ioni. Fontana il “pass” l’ha conquistat­o dodici mesi fa, vincendo a Penghu (Taiwan) e sorprenden­do anche gli addetti ai lavori. Sette ore, 47 minuti e 36 secondi il suo tempo («La prova di nuoto era stata ridotta a causa delle correnti marine troppo forti», ricorda) per mettersi alle spalle gli A casa seguo una dieta a zona per tenere basso l’indice glicemico, assumo omega3 e un integrator­e a base di cacao che agisce sulla circolazio­ne sanguigna. In gara poi, ho bisogno di 60 grammi di carboidrat­i ogni ora. A Kona, dove fa molto caldo, preferisco liquidi e gel».

Corpo, mente, spirito. Sono gli ingredient­i necessari per terminare l’impegnativ­o mondiale hawaiano fatto di 3,86 km di nuoto in mare, di 180,260 km in bicicletta e la maratona di 42,195 km . Il suggerimen­to di Fontana per chi insegue le sue orme: «Otto settimane prima della gara è necessario intensific­are gli allenament­i, concentran­dosi nella disciplina in cui si hanno più limiti. Nel mio caso, la bicicletta».

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